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Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

venerdì 25 luglio 2008

Cicco & Sasà : " la premiata ditta " .















Fig.1-Noccioleti di Polizzi ( ai Mulini)
Fig.2-Cicco e Sasà

E' consuetudine della nostra famiglia trascorrere qualche settimana del mese di agosto,nella vallata di noccioleti alle pendici di Polizzi Generosa, nelle Madonie, dove mamma E.R. , nativa di quel paese, possiede una casa di campagna, immersa in una verde e folta vegetazione e lambita da un ruscello che scorre in continuazione. Poco distante, nel terreno adiacente sorge un rustico rurale abitato dagli ex mezzadri della proprietà: Cicco e Sasà.Una coppia di persone semplici e schiette che per noi si identificano ormai col luogo stesso dove vivono durante l'estate. Cicco, uomo asciutto e abbronzato per la vita all'aria aperta, è l'esperto contadino che ha sempre badato alle terre, lavorandole e facendole produrre, quando queste coltivate a nocciole davano un abbondante raccolto. Aveva messo sù anche un orto che produceva ortaggi per il fabbisogno quotidiano della sua famiglia e dei "padroni", quando questi venivano in vacanza. Ci tengo a precisare che noi padroni non ci siamo mai stati, nel senzo negativo del termine, ma vicini rispettosi del loro lavoro. Oggi la casa rurale e la terra annessa sono diventate loro proprietà, avendola acquistata come era giusto che fosse. Sasà, la moglie di Cicco, donna piccoletta ma energica ha sempre badato alla conduzione della casa, aiutando se necessario anche il marito.Badare alla casa lì in campagna significava oltre al lavoro di normale casalinga, prendersi cura del pollaio, dell'incombenza del forno a legna, dove viene cotto il pane che serve per la settimana, e alla manutenzione dell'orto. Per i miei figli andare in campagna, da piccoli, voleva dire andare a trovare Cicco e Sasà con i loro figli Giovanni e Rosanna, e frequentare la loro casa, dove per loro bambini c'erano sempre cose interessanti, non comuni in città: come conigli,galline appunto, e poi un certo numero di gatti con i loro piccoli e qualche cucciolo di cane. Avevano così appreso fin da piccoli che la natura esiste ed è caratterizzata da una flora e una fauna reale, e non virtuale e televisiva com'è per i bambini di oggi. Epiche erano le giornate da tutti attese, quando Sasà "ardia u furnu"(riscaldava il forno per la cottura), perchè voleva dire che ci sarebbe stato un pranzo particolare ed inusuale, a base di "muffolette" (sorta di schiacciate) e di pane fresco e caldo che veniva immediatamente "cunzato" (condito con olio, sale, pepe e formaggio) e a questo si aggiungeva la gustosissima pizza casereccia , nella cui preparazione Sasà era maestra. Per noi adulti il tutto veniva innaffiato da un fresco vinello prodotto in loco dal piccolo vigneto di Cicco. Col pane in pasta avanzato si preparavano "i cudduruna", specie di focaccine fritte in olio caldo e condite con lo zucchero, vera delizia per i più piccoli. Cicco e Sasà adesso hanno superato i 70 anni, ma sono ancora lì a testimoniare la loro presenza, anche se non più in grado di dedicarsi alla terra come prima. Si godono da "pensionati" il loro giusto e meritato riposo nel periodo estivo. Spesso nei nostri fine settimana, in cui andiamo in campagna, siamo loro graditi ospiti a pranzo, per un pasto semplice e genuino che ti riconcilia con la "gastronomia povera" ma saporita a cui non siamo più abituati. Il pranzo è accompagnato da una conversazione basata sul ricordo dei bei tempi e sulle notizie del paese, circa cose e soprattutto persone ( nascite poche e morti tante). Il paese che contava circa 12000 abitanti e adesso ridotto a poco più di 3000, anche a causa della forte emigrazione. Per noi e i nostri figli andare a Polizzi in campagna adesso, vuol dire ritrovare gli affettuosi e anziani"mezzadri"di un un tempo, Cicco e Sasà, un'istituzione che fa parte a pieno diritto della nostra memoria storica, necessaria a formare e arricchire la nostra persona.

2 commenti:

Screwball ha detto...

A rischio di ripetermi, C&S rappresentano altre due persone che sei abituato a vedere come lontane dal tuo mondo. E quindi a non farci molto caso. In realtà, si tratta di due persone molto sincere e che ci hanno voluti, a tutti, sinceramente bene.
Certe volte perciò sottovaluti l'importanza di andarli a salutare quando arrivi e quando parti (a mia giustificazione parziale) devo dire che essendo casa loro circondata di cani (domestici) ed avendo io una paura folle dei cani, per essere stato morso da piccolo, non ero sempre a mio agio.
Sasà è una persona indubbiamente forte: soffre seriamente di cuore e ha subito diversi seri interventi. Nonostante tutto è sempre lì, e la devi fermare perché non faccia troppo. Cicco, beh, papà l'ha descritto benissimo. Giovanni e Rosanna: uno ha fatto un bellissimo matrimonio ed è un figlio di cui andare orgogliosi, per la sua serietà nel lavoro. Rosanna si è diplomata alle magistrali.
Cicco è un appoggio notevole per il complesso sistema di allarme di casa nostra (i ladri sono entrati una o due volte e ci hanno lasciato un po' di soldi per compassione) e già questo non è poco.
Quando ero piccolo, e Fabri più piccolo, Polizzi desolata e io da solo (certo con mamma, papà lavorava a Palermo), non c'era luce, etc etc, mi avevano trovato un gruppo di amici per giocare a calcio... ogni tanto gridavano AUTO, parola che non rientrava nel calcio palermitano e solo dopo scoprì che derivava da out, e veniva evocata ogni volta che c'era una disputa su un fallo laterale.
Poi scoprimmo, abbastanza oltre, che esisteva un campo da tennis, circondato da alberi, in una zona sopra casa nostra, splendido... ma questo, come ricorderà il mio amico paolo è il periodo di Iachinazzo.
Una volta organizzammo un campeggio di amici dietro casa. Ricevemmo due raccomandazioni da Cicco: non mangiare le fragoline di bosco e non deviare i canaletti dell'irrigazione del torrente. Giansalvo, allora il più antipatico del gruppo, si mangiò tutte le fragoline, che non erano ancora mature. Noi ci vendicammo deviando il torrente nella tenda che condivideva con un altro. In mezzo all'acqua, Giovanni Salvatore (come da elenco scolastico), subì l'effetto delle fragoline: in mezzo all'acqua, il suo compagno di tenda decise che nonostante tutto, si era in estate, avrebbe dormito. Finché non ricevette addosso un consistente spruzzo... Giansalvo, basta con l'acqua, purtroppo le fragoline avevano scombussolato lo stomaco del poveretto e quello era il risultato...

Sasà va spesso a Messa e questo è diciamo normale in paese. Ciò che non è normale è che ci va anche Cicco, in paese queste pratiche sono lasciate alle donne, gli uomini non si fanno vedere per una sorta di vergogna (cos'i fimmini...).

Beh, questa è un'altra parte, vediamo che cosa ci porta il week-end

Anonimo ha detto...

Ciao Baffo.
Quanti ricordi leggendo il tuo blog...
Spero di potervi rivedere tutti presto.
Marco

P.S.: qui puoi trovare un po' di nostre foto... buona visione!