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Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

venerdì 27 febbraio 2009

Il Vescovo diventa blogger !


Voglio portarvi a conoscenza, in tempo reale, di una piacevole scoperta: da oggi è in rete con noi il Cardinal Severino Poletto, Arcivescovo di Torino, come collabboratore autorevole de : " Il tesoro nel campo. Un Vescovo che blogga ", il blog del seminario della Diocesi Torinese. PorgiamoGli il benvenuto tra noi, e fosse solo per curiosità diamo da oggi un'occhiata anche ai suoi post.

Ecco il link: http://www.iltesoro.org/2009/02/un-vescovo-che-blogga_27.html

mercoledì 25 febbraio 2009

La miopia della mente e del cuore !























"Qualcuno indicava il cielo stellato, e tutti gli altri intorno a lui guardavano perlessi il suo dito indice ".
E' stata questa battuta ascoltata per caso, mentre mi trovavo in macchina nel traffico cittadino, fatta da un conduttore di Radio DJ, a farmi scattare la molla per una delle mie considerazioni estemporanee alle quali forse vi sarete già abituati. Ho subito interpretato questa frase come una inapacità da parte dell'uomo di oggi di guardare oltre il suo dito appunto, attratto solo dalle cose più a portata di mano e contingenti, ed incapace di guardare con gli occhi della mente e del cuore al di là di ciò che gli sta intorno, ed incapace ancora di meravigliarsi e di provare stupore per tutto ciò che è fuori dal suo ambito più ristretto, e non mi riferisco solo al cielo stellato, che sarebbe probabilmente già pretendere troppo, ma anche soltanto al proprio panorama strettamente quotidiano , sia logistico che relazionale. E' come un muro che ci impedisce la vista della realtà in tutta la sua bellezza. Perchè , mi chiedo, questa incapacità di incuriosirsi, interessarsi e stupirsi per ciò che è un pò più al di là di una comoda vita , sia fisica che morale? E ancora perchè questa incapacità di dare vita a sogni audaci da realizzare, e di mettere in gioco la propria fantasia in modo creativo? Ci troviamo davanti ad un uomo impoverito: dai pensieri deboli e non forti, dai sentimenti superficiali e non profondi, dalle aspirazioni caute e non audaci. Ne viene fuori la figura di un individuo che si è come atrofizzato nei suoi desideri più arditi, incapace di pensare in grande, che si accontenta di vivere una vita anonima, incapace di sognare, e di lanciarsi in nuove avventure esistenziali , accettandone anche gli eventuali rischi. Dov'è finito quel tanto o quel poco dell'omerico Ulisse che dovrebbe esserci in ognuno di noi ? Perchè questa indifferenza o forse paura di oltrepassare le Colonne di Ercole per andare in mare aperto, osando da uomo libero? Perchè questa miopia della mente e del cuore, perchè questo ritenersi appagati del poco, che dà una momentanea sicurezza, e non aspirare invece a qualcosa di più, mettendo, se è il caso, a rischio le proprie comodità? Quale può essere il collirio efficace per restituire una nuova capacità visiva al nostro occhio, e quale l'integratore adatto per ridare lucidità e vivacità intellettuale alla nostra mente, e aneliti di cose importanti e belle al nostro cuore? Azzardo una mia risposta a tutti gli interrogativi che mi sono posto, aspettandomi con impazienza ed interesse le vostre. Penso che alla radice di tutto ciò vi sia una causa remota che ha poi portato alla situazione attuale. Dagli anni '70 in poi (vedi il '68) la scuola, con i suoi docenti meno culturalmente preparati e meno innamorati della loro professione, non ha più nutrito la mente e il cuore, degli alunni che le venivano affidati, rispettivamente di nozioni di qualità e di ideali morali, non coltivando più tutta la loro persona, ma limitandosi ad offrire soltanto delle "grezze" nozioni prive di vita. In poche parole le nuove generazioni non hanno sviluppato una robusta e valida cultura personale, una sana "sapienzialità" che li portasse ad innamorarsi del mondo, per conoscerlo più a fondo e migliorarlo con i propri talenti personali. Questa carenza culturale ha disamorato i giovani che non hanno più avuto nè l'interesse nè le capacità necessarie per coltivare la propria mente ed il proprio cuore , per arricchire la propria umanità di tutte quelle istanze, che danno all'uomo gli slanci per pensare ed agire in grande, rischiando la propria libertà. Quest'uomo così disincantato, non è più in grado di accorgersi del cielo stellato che gli viene indicato, nè dell'infinita bellezza della propria interiorità. Non si può pretendere di cercare e di trovare fuori di se ciò che già non si possiede dentro di se. E' pleonastico dire che ad essere investite di questa grande responsabilità per la formazione del futuro culturale di questi giovani sono le agenzie educative: in primo luogo la scuola con i suoi docenti e la famigla, coadiuvate da una realtà al contorno che offra prodotti di qualità: buona letteratura, buona arte, buona cinematografia, buona musica, buona televisione. In una parola un humus culturale che sia capace di rendere fertile la mente ed il cuore di questi giovani e renderli quidi capaci di produrre buoni frutti, cioè quegli ideali grandi e di qualità che li gratifichino, rendendo felici loro e coloro con cui si relazionano.

" Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me "
I. Kant

martedì 24 febbraio 2009

Come spendere bene una vita !


Oggi mi sono trovato ad attendere il mio turno in un ufficio pubblico per effettuare un pagamento. La mia attesa è stata ben ricompensata: su una delle pareti era appeso un poster che rappresentava Gandhi con scritta sotto la seguente frase: "Live as if you were to die tomorrow. Learn as if you were to live forever ! ". Affascinato da questa affermazione e riflettendo su di essa il mio tempo è volato via piacevolmente !

P.S.Non ho pensato di suggerire all'impiegato di trascivere sul poster la traduzione della frase, per farne usufruire anche i non conoscitori della lingua anglosassone. Peccato !



sabato 21 febbraio 2009

" La filosofia del calcio, ovvero un calcio alla filosofia ? "

Non ho potuto resistere dal dedicare, con tutto l'affetto possibile, questo gustoso video a "Baffer-filosofo", primogenito dei Baffer's:

Stadio Olimpico di Monaco : Germania vs. Grecia

sabato 14 febbraio 2009

Gli scatti di Baffer-six !



" Panni accarezzati dal vento "

giovedì 12 febbraio 2009

Per Eluana !



Questo post non vuole volutamente parlare dell'evento mediatico di questi giorni, nè dare giudizi, opinioni o argomentazioni personali, vuole soltanto far sapere ai lettori del blog, che nel momento in cui ho appreso che Eluana ci aveva lasciato ho avuto una dolorosa fitta al cuore. Tutto qui !

sabato 7 febbraio 2009

" Globalizzazione e persona "























Il titolo dato a questo post è forse un pò pretenzioso da affrontare da parte di uno che come me non è nè un soiologo, nè un economista, nè uno psicologo, nè un antropologo, ma soprattutto per uno che non è un "tuttologo", ultima nuova professione di cui oggi un qualsiasi sedicente intellettuale si è appropriato. Le mie sono semplici considerazioni sulla realtà che viviamo e una riflessione personale attenta e un pò preoccupata su di essa, cioè da parte di un uomo di 65 anni, medico in pensione, marito, padre e uomo felice che conduce una vita colle sue problematiche quotidiane in maniera semplice e normale, ma ricca di contenuti. La mia riflession parte dalla domanda che mi pongo sempre più spesso: se cioè mi trovo a mio agio a spendere la mia esistenza nel mondo in cui mi trovo a vivere. Purtroppo devo ammettere che mi sentivo più a mio agio prima che adesso. Strano, no ! Oggi che ci dicono che stiamo meglio sia economicamente che logisticamente, nel significato più ampio del termine, oggi che possiamo dire di vivere nel benessere, oggi che possiamo permetterci di soddisfare più desideri di una volta, anche perchè ci siamo creati delle nuove esigenze per nulla necessarie alla nostra vita. Oggi insomma che siamo più "comodi" nel senso più ampio. Questo vivere da persone soddisfatte, sia economicamente che emotivamente, come mai ci vede così spesso scontenti ? Ci siamo decisaente impigriti, atrofizzati nel pensiero e nella volontà, in una parola ci siamo "disamorati". Il mondo globalizzato ci offre tutto ciò che possiamo desiderare, e allora mi chiedo " perchè non siamo felici? ".
Le persone oggi si preoccupano solo di avere qualcosa in più e se non l'hanno vivono frustrati ed infelici, non sono più capaci di godere di se stessi in ciò che sono, cioè del patrimonio della loro interiorità. L'uomo di oggi si preoccupa solo di avere e non di essere. La globalizzazione che avrebbe dovuto creare persone felici ed appagate, ha fallito il suo compito, poichè non curando l'individuo nella sua unicità e originalità si è solo preoccupata di mettere solo prodotti a disposizione di tutti e nient'altro. Anche se stranamente il fenomeno della povertà mondiale ha toccato oggi il suo apice. La globalizzazione è la logica ed inevitabile conseguenza di questa nuova filosofia di vita, accettata da quasi tutti e voluta solo da pochi. L'uomo nella ricerca affannosa della felicità, è divenuto ogni giorno sempre piùmeno felice, perchè questa felicità la ricercata fuori da se stesso, dimenticandosi di cercarla dentro di sè, che è l'unico posto dove possiamo trovarla. Questo mondo globalizzato ha dato all'uomo quasi esclusivamente cose da consumare che soddisfacessero fino all'esasperazione i suoi cinque sensi , appagando così : la sua vista, con qualunque tipo di immagine fotografica, televisiva e cinematografica; il suo olfatto, con centinaia di essenze e profumi griffati; il suo udito , con sonorità portate fino all'esasperazione di assordanti decibel; il suo gusto, con i cibi più ricercati ed esotici, per esempio il cioccolato dai cento sapori; il suo tatto, con tessuti morbidi sulla pelle e con apparati tecnologici spesso inutilmente sofisticati, come computers, cellulari, impianti Hi-Fi, piacevoli da maneggiare; per non dire di quello che io definisco il "sesto senso" dell'uomo di oggi, quello "erotico" che viene appagato in tuttele sue fantasie fino alla perversione. Si è però dimenticato di fornirgli anche cose che nutrissero di più la sua intelligenza e il suo cuore. L'uomo di oggi ragiona meno e sembrerà paradossale ama anche meno. Il mondo globale cerca di soddisfare sempre più l'uomo nel suo avere e non nel suo essere.
Ci si sta dimenticando che la persona per crescere non ha bisogno solo di nutrire i suoi cinque sensi, ma anche la sua interiorità che a questi dà dignità umana e valore. La globalizzazione ha portato l'uomo a comunicare in rapporto ai prodotti e non in rapporto ai valori fondanti la persona. Di una persona si può riuscire a globalizzare le esigenze più o meno giuste della sua corporeità non certamrente quelle della sua intimità.
Oggi capita spesso che qualcuno, equivocando, dia alla nostra società globalizzata l'attributo di progredita. Da cui lequazione: Globalizzazione = Progresso. Chi dunque da un un giudizio negativo su questo fenomeno viene ritenuto "retrogrado", come se negasse che vi sia stato un progresso dell'essere umano e della qualità della sua vita. Essere contrario alla globalizzazione, o meglio non accettarla totalmente prendendo di essa solo ciò che c'è di buono, non vuol dire non ammettere che vi sia stato un progresso scientifico e culturale della persona, ma prendere atto di un suo appiattimento in una massificante uniformità che nutre l'umanità di conquiste effimere sul piano della crescita della sue qualità morali.
Che fare ? Rientrare in noi stessi, nutrire la nostra mente e il nostro cuore di quei valori irrinunciabili per l'uomo, che arricchiscano e facciano crescere la sua interiorità. Solo così saremo capaci di usare i nostri cinque sensi al meglio usufruendo dei prodotti che la globalizzazione ci mette a disposizione come mezzo e non come fine della nostra esistenza. Cercare in ultima analisi di sanare la frattura che si è determinata nell'uomo fra la sua crescita in rapporto alle cose e la sua crescita in rapporto a se stesso. Solo così il fare acquisti al "megastore" della globalizzazione potrà avere senso, perchè avrà come avventori non individui massificati alla ricerca di prodotti effimeri, ma persone che si serviranno di questi prodotti per raggiungere una migliore qualità di vita non nell'avere ma nell'essere.
Mi corre l'obbligo da credente di una pur mia considerazione conclusiva: l'uomo che aveva a disposizione l'unica forma di umanità globalizzata possibile all'altezza della sua dignità, che è quella di essere tutti figli di uno stesso Dio, mai come oggi che si parla di mondo globale, gli essei mani sono stati così divisi ed estranei fra loro. L'unica speranza che ci resta è quella di ricordarci che esiste " una sola razza al mondo che è quella dei figli di Dio".
Il paradosso: un palestinese ed un ebreo che si odiano visceralmente, e che non passa giorno che non si lancino missili l'uno contro l'altro, si sfamano con lo stesso hamburger Mc.Donald's, si dissetano con la stessa CocaCola, si spostano colla stessa Toyota, e navigano in rete con lo stesso PC rendendo sempre più ricco Bill Gates e la sua Microsoft. Questo è oggi globalizzazione !



P.S. Il paradosso del paradosso: se andate a guardare attentamene da qualche parte leggerete su questi prodotti una piccola e discreta dicitura: "Made in China". Non posso fare a meno di immaginarmi la sorridente faccia, congli occhi a mandorla, di un cinesino, che è l'unico ad aver capito, traendone beneficio economico, di cosa significhi veramente"globalizzazione".







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lunedì 2 febbraio 2009

Comunicare è una necessità !


Queso originale video del mio nipotino Giulio, di appena tre mesi e mezzo, è l'evidente dimostrazione del bisogno che ha l'essere umano di comunicare qualcosa di se stesso agli altri il prima possibile. Guardate, ascoltate, e poi provate a smentirmi !