La mia foto
Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

giovedì 23 luglio 2009

(nonno)Baffo spegne il computer, saluta tutti, e va in vacanza !

lunedì 20 luglio 2009

"I mari del Sud" a solo 100 Km. !














Dal 23 luglio al 3 agosto non sarò in rete per una meritata vacanza dal web, dal quale è necessario ogni tanto staccare, per non cadere in una facile sindrome da dipendenza. Il riposo del resto darà alla mia mente maggiore lucidità e creatività per pensare nuovi post da proporvi in un prossimo futuro. Al mio ritorno spero comunque di trovare le vostre mail nella mia posta e i vostri commenti sul mio blog. Mi mancherete !
Le immagini mostrano i miei "Mari del Sud" a due passi da casa, dove andrò a ritemprare le stanche menbra di (nonno) Baffo. Ciao, buone vacanze a tutti voi e a risentirci presto !

venerdì 17 luglio 2009

18 Luglio 2007 : due anni fa nasceva la mia famiglia !


















Cari papà e mamma approfittando dello spazio che (nonno) Baffo mi ha premurosamente messo a disposizione nel suo blog, sento il bisogno di dirvi, oggi che ho quasi un anno e sto cominciando a capire qualcosa di questo mondo che mi sta intorno, non proprio adatto a noi bambini, che sono felice e particolarmente fortunato di crescere in un ambiente familiare allegro, accogliente e pieno d'amore che voi vi sforzate di costruire , giorno dopo giorno, anche con sacrificio, intorno a me.
Sono orgoglioso di fare parte di questa famiglia e di avere due splendidi genitori come voi.
In questo giorno in cui ricorre il secondo anniversario che ha visto venire alla luce la nostra giovane e bella famiglia, vi dono tutto l'amore che meritate e di cui il mio piccolo cuore è capace,
grazie dal vostro Giulio

giovedì 16 luglio 2009

" E vissero tutti felici e contenti "

I vivaci commenti e i tanti interrogativi suscitati dal " mio Cappuccetto Rosso ", mi spingono a scrivere questa appendice al post, secondo me necessaria a chiarire il mio punto di vista, e a completare il mio racconto. Il "vissero felici e contenti" fa riferimento al fatto che la conclusione delle favole mette l'animo di tutti in pace, ristabilendo con la sua morale ilgiusto ordine al contenzioso che solleva fra buoni e cattivi. Ma a parer mio lo fa con una morale di tipo legalistico, spesso limitatativa, che alla fine fa prevalere nella favola appunto la giustizia, anche se questa non è quasi mai bonaria ma si tinge spesso anche di una gratuita violenza, decisamente immorale, ma giustificata dal fatto di far prevalere comunque i buoni sentimenti. Vedi alcuni esempi come : il cacciatore che uccide il lupo in Cappuccetto Rosso; la morte di Grimilde, matrigna di Biancaneve, provocata dagli atroci dolori dovuti al fatto che, al matrimonio del principe Azzurro, le vengono fatte calzare, per ballare, come punizione, delle pantofole di ferro rese incandescenti; e le cruente mutilazioni delle dita dei piedi e dei talloni a cui vengono sottoposte le sorellastre di Cenerentola nel vano tentativo di calzare la scarpina di cristallo per poter sposare il bel principe. Bene, io ho invece impostato la mia favola e quelle che negli anni ho inventato per i miei figli, su di una morale che fa riferimento all'amore, che per affermarsi non ha bisogno di fare giustizia sommaria dei cattivi, ma che si afferma per la sua intrinseca bontà. La naturale amabilità di Cappuccetto ha la meglio sulla cattiveria del lupo, senza bisogno dell'atto punitivo da parte del cacciatore. Ed essendo l'amore contagioso di per sè, il cacciatore viene spinto ad una azione benevola, risparmiando la vita del lupo. Ecco perchè mi sta bene l'attributo di neotestamentario, col quale qualcuno di voi mi ha qualificato. Penso sinceramente che in tempi come quelli odierni vi sia necessità di tornare ad educare i figli ad una "morale del perdono", mettendo da parte quella ormai abituale "dell'occhio per occhio,dente per dente", e a non mandarli in giro col coltello fra i denti, pronti ad aggredire il prossimo come un potenziale nemico da cui difendersi, perchè d'ostacolo, per un qualsiasi motivo,anche il più banale.
Molti si sono chiesti cosa ne è stato del cacciatore e della nonnina, azzardando ognuno una sua fantasiosa conclusione. Ed è a questo punto che anch'io azzardo la mia:
"Un cacciatore, amico di famiglia, che passava nei paraggi, non appena vide il lupo nei pressi di Cappuccetto, imbracciò subito la sua fedele doppietta, e si accingeva a fare fuoco sul malcapitato; ma rendendosi conto in tempo che fra Lupetto e Cappuccetto Rosso si stava svolgendo semplicemente un'allegra e serena merenda a base di buoni e saporiti cibi, rimise in spalla la sua arma letale e si allontanò tranquillo. Gli venne allora in mente di andare a far visita alla nonna di Cappuccetto, che quel giorno sarebbe rimasta a digiuno, dal momento che il contenuto del paniere era finito nella pancia dei due cuccioli, per prepararle un pranzetto con la cacciagione che aveva messo nel carniere quella mattina. La vecchietta pranzò in allegra compagnia dell'amico cacciatore, che le descriveva pieno di stupore e compiacimento l'insolita scena a cui aveva assistito nel bosco, che aveva come protagonisti il lupo e la sua piccola nipotina.
Pensò allora che forse era giunto il momento di appendere il fucile al chiodo e di dedicarsi ad una attività meno aggressiva. Anche lui era stato contagiato dal rapporto amichevole che si era stabilito fra Cappuccetto e il lupetto. Fu così che lui e la nonna ebbero l'idea di aprire , a beneficio dei gitanti amanti della natura, che si recavano nel bosco ogni fine settimana, un accogliente posto di ristoro". Ecco come prese vita, in quel luogo ameno, quella che oggi è una rinomata locanda: "La casetta nel bosco".

"Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che io ho detto la mia" !

P.S. Vi garantisco che nel menù della locanda non figura assolutamente, come specialità della casa, il "lupo alla cacciatora".

mercoledì 8 luglio 2009

Un Cappuccetto Rosso rivisitato !

"Cappuccetto Rosso e il lupo"
Baffer-one (1970)- Museo del Firrionello.

Questo quadro, di scuola naif, appeso da tantissimi anni, ed anche in vero un po' dimenticato, alla parete della stanza dei ragazzi nella nostra casa di campagna,ha richiamato, lo scorso fine settimana, nuovamente la mia attenzione,stimolandomi a scrivere scherzosamente, attingendo anche un po' alla realtà, la seguente improbabile favola:
"C'era una volta un cucciolo di lupo, dal nome Lupetto, che papà lupo Ezechiele aveva lasciato da solo nel bosco, per fare la sua prima esperienza di caccia all'uomo. E fu così che il piccolo lupo sprovveduto e timoroso si imbattè in una deliziosa cucciola di uomo, una bella bambina vestita di un mantello e di un cappuccio rosso, e che portava al braccio un paniere dal quale proveniva un odore di fragranti vivande. Lupetto fu subito all'erta, chiedendosi se era quella una delle prede a cui papà lupo l'aveva preparato a dare la caccia per procurarsi il cibo. Era molto perplesso : la bambina infatti gli si avvicinava facendogli festa, complimentandosi per il suo grazioso musetto e offorendogli qualcosa da mangiare. La sua perplessità si tramutò presto nella consapevolezza che quella gentile ed indifesa creatura non potesse affatto essere il suo pasto, e la sua giovane coscienza acquisì la certezza che non era una cosa buona il cibarsi di creature umane, anzi era un'azione malvagia da rifuggire completamente. E così la storia si concluse con un allegro pic-nic sull'erba del bosco fra Cappuccetto Rosso e il giovane Lupetto, e coll'evidente trionfo del bene sul male."
Pare che da grande il lupacchiotto di questa favola alternativa abbia preso la laurea, e che adesso insegni filosofia morale in una università faunistica.
Non me ne voglia Perrault per questa parodia della sua celebre favola, ma è questa la fantasiosa invenzione che mi ha suggerito il quadro che introduce questo post, dipinto con tanta spontanea ingenuità da Baffer-one all'età di 4 anni, quando frequentava l'asilo. Non so se sia marginale o meno nell' avermi influenzato il fatto che adesso l'autore di questa, sua prima ed anche ultima, opera pittorica, insegni anche lui filosofia morale in una vera università.

P.S. Questo post è un semplice regalo della mia memoria, della mia fantasia e soprattutto del mio cuore al mio primogenito Baffer-one.

giovedì 2 luglio 2009

Album di famiglia: 1958, V ginnasio con cravatta !


Avevo solo 15 anni: altri tempi, altro stile !