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Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

venerdì 25 luglio 2008

Niagara Falls : " mi scappa la pipì " !

Fig.- Grayhound bus










Fig.2-Ristorante Howard Johnson'S




Fig.3- Niagara Falls

( Stati Uniti 3° puntata )

Era circa la metà di settembre, e da Washington, con un confortevole bus della"Greyhound"( sapete quelli argentati col levriero sulla fiancata ), mi sono recato a Buffalo, al nord dello Stato di New York. Li si trovava il mio amico e compagno di scuola Benny ( il primo in basso a sn. nella foto del post del concerto di Paul Anka ), il quale aveva vinto una borsa di studio per trascorrere un anno presso una famiglia degli Stati Uniti e frequentare l'ultimo anno dell'high school. I coniugi O'Connor che lo ospitavano erano una famiglia di cattolici di origine irlandese , genitori di un figlio della nostra stessa età di nome Dennis, che ho scoperto dopo molti anni essersi ordinato sacerdote. Ciò che mi ricordo è che passavamo il tempo a fare delle interminabili partite a basket ( il classico 21), usufruendo del canestro collocato sulla porta del garage (stile Happy Days e Il padre della sposa). Era d'obbligo per chi si trovava a Buffalo visitare le vicine Niagara Falls al confine col Canada. E in uno di quei pomeriggi di settembre papà O'Connor organizzò un'escursione alle Falls. Ci mettemmo in auto verso le 15, la mamma e il papà davanti e noi tre ragazzi dietro. Devo adesso dirvi che fin dalla partenza avevo lo stimolo a fare "pipì"(scusatemi per il particolare un pò prosaico anche se fisiologico), e mi ripromisi che avrei provveduto non appena arrivati a destinazione. Ma giunti che fummo, il meraviglioso scenario delle cascate mi coinvolse tanto che dimenticai il mio bisogno, che si ripresentò puntualmente e imperiosamente quando ci rimettemmo in auto per il ritorno,forse provocato dal fragore e dallo scorrere di tutta quell'acqua. Il programma prevedeva di andare a cena fuori presso un ristorante della storica catena degli "Howard Johnson'S". Io diventavo sempre più insofferente e confidai, bisbigliandolo all'orecchio di Benny, la mia necessità che diveniva di momento in momento sempre più impellente. L'impunito amico cominciò a ridere della mia situazione , che mi portava a delle mal nascoste contorsioni delle gambe per tenere a bada lo stimolo. I signori O'Connor, vedendoci ridacchiare e parlare sottovoce in italiano, se la presero un pò, mettendo in dubbio la nostra buona educazione. Per di più il nostro autista sbagliò strada e solo verso le 20 giungemmo a destinazione. Io ero al limite della sopportazione e non appena entrato nel ristorante mi fiondai nella toilette, dove credetemi rimasi per parecchio tempo. Furono momenti liberatori che mi salvarono dall'eventuale figuraccia di farmela addosso. Il papà e la mamma finalmente capirono la situazione in cui mi ero trovato e molto cortesemente ripresero il loro abituale buonumore che mi rasserenò per tutta la durata della squisita cena tipicamente americana. Non dimenticherò mai il nome del signor Howard Johnson, sull'insegna luminosa del locale, chiunque egli fosse, che mi aveva permesso di venir fuori da una situazione così incresciosa, mettendo a mia disposizione più che una buona cena un'accogliente e provvidenziale toilette!

2 commenti:

Screwball ha detto...

Che dire? Una delle cose tipiche dei bambini americani, prima di iniziare un viaggio (due film per tutti, Little Miss Sunshine e Paper Moon) è: "non è che hai bisogno di fare qualcosa prima di andare?" No, no. E poi, Mom, I need a stop!. Fin qui, siamo nella media americana (Pa' credo che in America in una vita passata ci abbiamo già vissuto!). è un buon argomento, mente-cervello. Devi fare plin-plin, direbbe Del Piero, arrivi ALLE CASCATE DEL NIAGARA, non dico al torrente di Polizzi, e ti dimentichi... chissà che cosa è venuto dopo, quando ci hai ripensato...

Ho controllato: In happy days c'è fino all'ultima stagione il basket sopra la porta del garage, anche se nessuno ci gioca più. E c'era fin dal pilot, perché per 12 puntate i Cunningham avevano un figlio, Chuck, mezzo scemo, ma che sapeva giocare bene a basket, poi lo hanno tagliato, nel senso dalla serie...

Ahimé, avevo un biglietto per Toronto, Niagara, Buffalo, NY e ritorno e non l'ho potuto usare, perché sono rientrato alla base improvvisamente: ma questa è un altra storia. è incredibile il numero di storie che si intrecciano in questo blog...

intanto buone vacanze, vediamo se mi viene qualche ricordo dal caos romano

Screwball ha detto...

«se quelle del Niagara non fossero che cascate di sabbia, fareste un viaggio di mille miglia per andarle a vedere?» (Hermann Melville, Moby Dick)