La mia foto
Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

sabato 31 gennaio 2009

Carciofo : dall'arabo " al-kharshùf "














Ogni sabato mattina nella piazza e nelle strade adiacenti casa mia si espande a macchia d'olio un caratterisico mercatino rionale. Una volta accettati i disagi dovuti all'ingorgo del traffico e all'inquinamento acustico dovuto al vociare ( "abbanniare" in dialetto ) dei rivenditori, in fondo è un pittoresco affresco di tempi ormai passati; rappresentano gli antenati dei centri commerciali che hanno ormai invaso tutti i centri urbani, dove il rapporto venditore-consumatore ha perso ormai i suoi connotati di comunicazione a misura d'uomo. Questa mattina , come mi capita di fare ogni tanto, ho dedicato un pò del mio tempo aggirandomi fra le bancarelle di questo colorito insediamento settimanale, osservando cose e persone che riportano alla mia memoria sensazioni e piacevoli ricordi di tempi orma passati, e che mi trasmettono una certa allegria anche se velata da un pò di nostalgia. In questo mio girovagare senza il preciso scopo di fare acquisti di vestiario o di derrate alimentari, sono stato attratto da un cartello infisso , in bella mostra, con una canna su di una grande catasta di carciofi, che venivano svenduti a dire dell'ambulante a 40 centesimi di euro l'uno. Io che sono "antico", come dicono le mie figlie, ho l'abitudine di fare automaticamente una conversione mentale in lire, e ho realizzato che lo spinoso vegetale veniva offerto a 800 lire al pezzo (no comment).
Questo ha fato scattare im me il ricordo di un aneddoto degli anni '70, quando la mia famiglia era composta da sole quattro persone, avendo allora solo due dei sei figli attuali. Tornavamo da una delle nostre abituali gite di fine settimana in campagna, sulle pendici delle Madonie, e sul ciglio della strada statale (allora non c'era autostrada), che attraversava i rinomati carciofeti della piana di Cerda, dove ogni anno si celebra una sagra ad hoc, stazionavano alcuni agricoltori locali che offrivano, ad un prezzo conveniente, all'occasionale automobilista di passaggio, fasci di carciofi appena raccolti. Mia moglie mi suggerì di accostare con l'evidente intenzione di acquistarli. Il contadino offriva mazzi di 30 carciofi per la cifra di 2000 lire. La mia consorte che è stata sempre abile nel trattare con i fornitori, come si usava un tempo, vedendo che gli erano rimasti gli ultimi due mazzi da vendere, propose al villico una transazione forfettaria di 1500 lire al mazzo, che andò felicemente in porto. Ci ritrovammo con l'angusto vano portabagagli della nostra mitica miniminor stipato di 60 grossi carciofi acquistati per 3000 lire. Passata la soddisfazione per il conveniente acquisto effettuato, fece capolino, con un pò di apprensione non dicharata, nella mente di ognuno di noi , il pensiero di come avremmo fatto a consumare i vegetali acquistati in quanità industriale. Fu così che a casa nostra ebbe inizio quello che fu definito e viene ancora ricordato come " il mese del carciofo ". Riuscimmo a consumarli tutti, preparati e serviti in tavola per circa trenta giorni, con sapiente maestria e soprattutto con grande creatività gastronomica da parte di mamma e.r. Fu la sagra del carciofo della Baffer's house. Avremmo potuto pubblicare un volumetto dal titolo: " 100 modi originali per cucinare un carciofo ". Ci venne proposto ora come antipasto, ora come condimento per la pasta, come secondo piatto , o come contorno. Un'unica eccezione: noi suoi consumatori abituali ci salvammo che ci venisse spacciato anche come dessert. Adesso che è divenuto un bene di lusso dell'alimentazione come altri prodotti similari , quelle poche volte che abbiamo in tavola carciofi, verso i quali devo dire nessuno di noi ha maturato una particolare avversione dopo quell'episodio, ci viene subito in mente quel famoso mese degli anni '70 in cui la mia famiglia si sfamò unicamente di questo prodotto di madre terra e non risciamo a trattenere le risa degli altri 4 figli, allora non ancora nati, che vennero esentati dal festival del carciofo.
A me oggi è venuta in mente una semplice equazione sulla quale sto ancora riflettendo:
Gennaio 2009, un carciofo 800 lire = Anni '70, un carciofo 50 lire
( sì perchè 3000 lire diviso 60 fa proprio 50 lire )
Mi dispiace ma i conti non mi tornano !
Così recitava un vecchio adagio di Carosello del secolo scorso: " Contro il logorio della vita moderna, bevete Cynar, l'amaro a base di carciofo", mai slogan pubblicitario fu più profetico!

P.S. Questo post, anche se forse banale per il suo contenuto, è dedicato all'Anonimo lettore del mio blog, che ieri ha commentato sulla mia bacheca che ultimamente Baffo ha raccontato poco, e mi ha stimolato a riprendere la pubblicazione dei miei semplici aneddoti di vita vissuta; e per questo lo ringrazio, perchè così ho l'opportuntità di rivisitare, con un sorriso benevolo, la mia vita.




venerdì 30 gennaio 2009

Gli scatti di Baffer-six !

" Tra mito e realtà "

lunedì 26 gennaio 2009

" Nulla più dell'uomo mi sgomenta " (Sofocle)






Ieri sera Baffer-4, la mia figlia specializzanda in psichiatria, ha coronato un suo sogno nel cassetto, debuttando in teatro, in maniera brillante mi sento di dire, nel ruolo di Ismene, sorella di Antigone. Molto convincente la rivisitazione che Giuseppe Cutino, regista dello spettacolo, affidato ad un gruppo di giovani ed entusiasti attori, fa del testo dell'Antigone e della sua messa in scena, in un escursus che va dalla tregedia antica alla drammaturgia contemporanea. Uno spettacolo godibile, di buona qualità e soprattutto coinvolgente. Ottima l'interpretazione di Silvio Spisso nei panni del tiranno Creonte .

domenica 25 gennaio 2009

Il dono di un sorriso !


E' stata la riflessione sulle numerose testimonianze di affetto che abbiamo ricevuto in questi giorni di lutto, per iscritto e di presenza, da parte delle persone che sono venute in contatto con noi, tutte concordi nel dichiarare di aver percepito un senso di pace e di pacata allegria nei sorrisi dei nostri volti, pur in un momento di così acuta sofferenza, a spingermi a scrivere queste considerazioni. Chi si aspetta, giustificandole, reazioni scomposte, proprie del nostro tempo, di tipo emotivo come l'isteria di un pianto o di una risata nervosa, davanti a situazioni drammatiche, rimane sempre meravigliato invece della calma e della serenità che irradia un volto sorridente.
Il sorriso non è mai fine a se stesso, nè proprietà esclusiva di chi lo ha sul volto, ma ha una sua capacità di comunicazione, donando agli altri qualcosa di se stessi per renderli possibilmente e senza presunzione un pò più felici. E' un dono gratuito che arricchisce chi lo dispensa e fa bene al cuore di chi lo riceve.
Il sorriso è l'espressione del volto di chi è in pace con se stesso e comunica con esso agli altri lo stato d'animo di chi ha risolto in maniera positiva alcuni dei principali conflitti nei confronti della realtà in rapporto alle cose, alle persone e soprattutto a se stesso. E' l'espressione di chi ha raggiunto un equilibrio interiore capace di dominare e di dare il giusto spazio alla propria emotività affettiva. Con ciò non voglio assulutamente dire che la persona capace di sorridere abbia risolto in maniera positiva e definitiva tutti i problemi che la vita gli pone innanzi, e viva in un totale stato di atarssia. Sarebbe senz'altro innaturale oltre che impossibile. Colui che è capace di sorridere è una persona che al contempo lotta sempre per risolvere le conflittualità che gli si presentano ogni giorno, le accetta, le metabolizza con l'intelligenza e col cuore, e ne trae alimento per la sua maturazione umana e spirituale. Per un credente poi, come me, c'è qualcosa di più, e cioè l'avere scoperto, e accettato, negli avvenimenti quotidiani la volontà di Dio, che è padre misericordioso, e permette tutto ciò che ci accade, anche le contraddizzioini, come la sofferenza appunto, per un nostro maggior bene.
Voglio anche aggiungere che un sorriso genuino non può mai essere un bluff, un atteggiamento ipoccrita che assume chi vuol dare agli altri un immagine di se stesso diversa da quella reale. Chi agisce così è una persona che va sempre aiutata a capire che la sua vuole essere una difesa per mettersi al riparo da eventi dolorosi. Così facendo finirà col soffrire di più. Il suo gioco, spesso inconscio, prima o poi viene scoperto, perchè il suo comportamento abituale è incoerente e non corrisponde alla serenità che tenta di comunicare con la falsa sicurezza che ostenta.
La morte in generale, e quella di una persona cara in particolare è uno di quegli eventi con cui ci si deve inevitabilmente prima o poi confrontare. Il mio sorriso e quello dei miei familiari davanti al dolore per la perdita subita, vuol dire semplicemente che ognuno di noi, in maniera del tutto personale, ha maturato positivamente il suo rapporto con l'evento morte. Ecco, concludendo, perchè mi sento di dire che abbiamo il dovere di donare il nostro sorriso, e gli altri il diritto di riceverlo. Un esempio per tutti: i sorrisi che si scambiano una mamma con la sua creatura di pochi mesi, sono totalmente gratuiti e hanno il valore di veri e preziosi momenti di eternità.

domenica 18 gennaio 2009

Per ricordare mia suocera !


Da qualche minuto ci ha lasciato Maria la mia cara suocera, mamma e nonna affettuosa. Il Signore le ha concesso una lunga vita, mettendo alla prova la sua fedeltà con molte sofferenze, da lei sopportate cristianamente, e che hanno trasformato il suo carattere indipendente in una docile accettazione di accoglienza degli altri . Negli ultimi tempi chiedeva al Signore di chiamarla a Se, pensando di aver assolto il suo compito terreno al meglio delle sue possibilità. Mi piace ricordamela così come era da giovane, in questa sua espressione gioiosa e solare. Vi chiedo semplicemente di unirvi alle nostre preghiere per la sua bella anima. Grazie !

mercoledì 14 gennaio 2009

gli scatti di Baffer-Six !

"La poesia di una sedia"

Mi spiace di aver dovuto togliere dal blog la bella foto di Baffer-Six, ma mi ha pregato di farlo per evitare qualche incauto furto informatico, dal momento che è uno dei suoi scatti iscritti ad un concorso. Scusatemi, ma ne pubblicherò presto delle altre !

sabato 10 gennaio 2009

Dedicata a mia moglie !

Degli amici ti puoi sempre fidare: curiosando nei loro blog mi capita di trovare spesso qualcosa che andavo cercando. E così ho scoperto in uno di questi la clip di una canzone del 2006, di un gruppo tedesco : i Cascada. Canzone a me sconosciuta (ammetto la mia ignoranza), che ha avuto un grande successo, chiaramente per la generazione dei più giovani. Ciò che mi ha conquistato è il suo testo, motivo per cui mi permetto di postare la clip subito sul mio blog, dedicando la canzone, a mia moglie innanzitutto, e mettendola poi a disposizione di chi volesse farne regalo ad una persona che gli è molto cara. Ancora grazie all'amico blogger che ha pubblicato la clip !

P.S. Un requisito necessario per usufruire del testo è: "essere innamorati" .

" EVERYTIME WE TOUCH "

Questo l'indizzo del sito per accedere al testo originale in lingua inglese:

http://angolotesti.leonardo.it/C/testi_canzoni_cascada_2956/testo_canzone_everytime_we_touch_199300.html

domenica 4 gennaio 2009

Album di famiglia: Dagli anni '30 agli anni '80 !



L'aver servito la Patria entrambi nella Marina Militare Italiana, é un altro legame e un vanto in più fra Baffer-One e suo nonno Nino !