Fig.2-cop
Fig.3-Miami
( Stati Uniti 1° puntata )
Agosto 1960. Mentre soggiornavo a New York, ospite dei miei lontani cugini Charles e Malina,nel Bronx, quando era ancora un quartiere vivibile abitato da immigrati di origine italiana. Giunsero in vacanza da Miami,dove abitavano, Arline col marito Mike e due splendidi bambini:Deborah di 5 anni e Richard di 1. Mi invitarono ad andare a Miami come loro ospite e accettai senza farmelo dire due volte. Pensate, io nella mitica Florida.La settimana seguente dopo un volo di circa 3 ore su di un jet della United Airlines, mi ritrovai in Florida nella splendida Miami, dove fra le altre cose svolsi pure il ruolo di baby-sitter dei due deliziosi bambini. Mike, il papà, era un "cop"(fig.2), cioè un poliziotto, di quelli che vanno di pattuglia, ogni giorno in turni diversi,con la sua auto completa di sirena e lampeggiatori colorati (fig.1), indossando la sua tipica ed impeccabile uniforme nera, ornata dei classici accessori di metallo luccicante e con una grossa pistola alla cintura; il tutto ne faceva ai miei occhi una persona importante, un vero"sceriffo". Ebbene un giorno, con mia sorpresa, nel suo turno della mattina, mi prese con se in macchina (cosa chiaramente proibita dal regolamento) e mi portò in giro di ronda per Miami.La mia emozione fu grandissima, mi sembrava di vivere in uno di quei telefilm che erano di moda a quel tempo alla TV italiana. Posso dire di aver vissuto Miami dal di dentro, dai quartieri latino-cubani , a quello dei grandi alberghi sull'Oceano Atlantico (fig.3) , all'esclusivo quartiere delle favolose ville dei "vips". Rallentavamo ogni volta che c'era qualcosa di sospetto, e ricordo che ci fermammo ad un incrocio dove Mike , sceso dall'auto, sedò una rissa fra due automobilisti , intervenne poi nel risolvere un grande ingorgo stradale , cosa che i poliziotti americani di pattuglia fanno di routine, il culmine comunque di quella avventura poliziesca fu per me l'arresto di un ubriaco che tentava un furto dopo aver frantumato la vetrina di un negozio di liquori.L'uomo ammanettato,fu caricato nella parte posteriore dell'auto, con modi, devo ammetterlo,un pò bruschi da parte del mio parente, che lo condusse al vicino posto di polizia del distretto.Penso che basti ! Mi sono proprio sentito investito del ruolo di " Miami cop ".
Alla prossima...
4 commenti:
premetto che non è illegale portarsi persone in giro nelle macchine dei cops negli states
penso di aver capito alcuni interessi di baffo... se vuoi ti mando un po' di foto recenti di poliziotti in giro per gli usa
una cosa interessante è che c'é un preciso emendamento alla costituzione che impedisce ai poliziotti di intervenire se non in caso di flagranza o evidente possibilità di delitto: cioè niente paletta e controllo, in questo i film e telefilm sono spesso un po' europeizzati.
Se volete divertirvi su questo tema, noleggiate Sugarland Express con Goldie Hawn, anche se il finale è un po' triste
Purtroppo gli interventi dei cops in città, dentro le città, non in periferia, sono all'ordine del giorno e alcuni giornali pubblicano ogni settimana la cartina dei crimini commessi. L'America è sicura? Non tanto, per questo, secondo emendamento, la gente ha armi in casa e gira certe volte armata, con torce enormi che in realtà sono sbarre d'acciaio.
Io mi sono trovato in mezzo a un paio di situazioni pericolose e avrei voluto avere la polizia vicina... E poi attenti ai bambini se andate lì, sul serio
Il che non toglie che la maggior parte dei quartieri siano tranquilli
Questa della pattuglia in macchina non la sapevo... Ma quante ne hai combinate?
NOn per immischiarmi, ma a Milano anch'io sono andato in giro con una volante, ma per fare un riconoscimento di due scippatori che poi sono andati in galera. Come erano brutti. E quelli erano Italian Cops
Ed ecco una piccola "ricaduta" dei viaggi americani del babbo, o del babbìo.
Contesto: 9 marzo 2000
Baffo: a Roma, a trovare due figli
Moglie e figlie a casa. Si sa che la Signora eccelle in tutto tranne che nelle lingue...
(il testo è autentico,e la fonte sicura)
"Lo sai, ieri ha telefonato dall'America una vecchia cugina di papà,una certa Arline, non puoi capire le risate, con mamma che diceva: "what yur neim?" e poi seven, seven o'clock, richiami alle sette, qualcuno speak English ecc. Io e Paola eravamo a terra dalle risate. Poile ha parlato Paola, che con la sua convinzione e la sua "mitica pronuncia" ha cercato di capire qualcosa. Ma dove arriveremo di questo passo?"
Può sembrare qualcosa privo di interesse, e in fondo lo è, però per chi conosce i personaggi coinvolti, la scenta si tinge di tragico e di comico,
un saluto
ilMar
Posta un commento