La mia foto
Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

domenica 29 giugno 2008

Ad un concerto rock !




Era il 1958 quando a Palermo ebbe luogo il primo "concerto rock", certamente se non il primo in assoluto, uno dei primi sicuramente. Ebbe luogo al teatro Golden, che era stato innaugurato da poco.Il cantante era il canadese "Paul Anka", nato a Ottawa nel 1941, che aveva esordito solo un anno prima a 16 anni con la canzone "Diana", rimasta il suo best-hit di sempre, e divenuto un icona per i giovani della fine degli anni '50 come me. Della canzone conservo ancora il 45 giri in vinile. Alcuni altri suoi successi del tempo furono: You are my desteny, I love you baby, Crazy love, Don't gamble with love, Tell me thath you love me e Put your head on my scoulder.

Oggi c'è da ricordare il suo pregevole recente rifacimento di My way.

Io avevo allora 15 anni, frequentavo la V°ginnasio, e partecipai con un gruppo di amici tutti compagni di scuola all'evento a quei tempi inconsueto e raro per la nostra città. Il prezzo del del biglietto era, se ben ricoirdo, circa 500 lire. Era la prima volta che dei giovani teen-agers si confrontavano con una star internazionale così popolare. La partecipazione fu entusiastica,un pò per la novità e un pò per l'atmosfera coinvolgente tributammo al giovane artista un gran consenso con scroscianti applausi e grida assordanti da veri fans.

La cosa che mi sovviene adesso a tanti anni di distanza è che il teatro era gremito quasi esclusivamente da ragazzi, le ragazze a quanto pare non avevano ancora la consuetudine partecipare a queste manifestazioni. Le cose per fortuna sono cambiate, anzi credo proprio che il gentil sesso abbia preso il sopravvento perciò che riguarda la partecipazione ai concerti. Comunque come si vede nella foto a quel concerto c'ero anch'io insieme ai vecchi cari amici Benny, Giovanni, Ernesto, Salvatore e tanti altri.

Il video di Paul Anka che interpreta Diana è stato spostato alla data del 6 Luglio per motivi tecnici, chi volesse vederlo deve risalire il blog di qualche post soltanto. Mi scuso per l'inconveniente !


PEPPINO DI CAPRI - Nun è peccato

"La canzone galeotta" di Baffo e Mamma E.R.

Mariu' : così la chiamava affettuosamente mio padre !

sabato 28 giugno 2008

Album di famiglia: i miei genitori .




















Oggi ricorre l'Anniversario di matrimonio dei miei genitori, infatti il 28 Giugno
del '42 Maria e Nino celebravano le loro nozze, che diedero origine a quella
famiglia nella quale ho avuto la fortuna di nascere e crescere.
Purtroppo oggi non sono più con me, come è quasi naturale che sia, ma conservo
di loro tantissimi ricordi, qualcuno dei quali ho già raccontato e tanti altri di cui
cercherò di raccontare in seguito. Sono ricordi in massima parte belli e qualcuno
un pò meno di cui è intessuta una normale esistenza condivisa fra persone che si
vogliono bene. Non intendo per nulla dilungarmi, ma ricordarli con serenità e
gratitudine, dedicando loro la canzone cui erano molto legati.
Ciao mamma, ciao babbo.

venerdì 27 giugno 2008

Il periodo milanese: sotto la protezione della "Madunina"


All'inizio del '69 io e la mia giovane famiglia, composta da me, Rita e il piccolo Marco di 2 anni e mezzo, ci trasferimmo a Milano dove rimanemmo per 3 anni a motivo della mia specializzazione in Odontoiatria presso quella prestigiosa Università.Sono stati 3 anni che oso definire fantastici, anche se portati avanti con parecchi sacrifici.
L'anno dopo la famiglia è aumentata con l'arrivo di Fabrizio.
Abitavamo in Corso di Porta Romana, nel centro storico di Milano , in un mini appartamento di appena 60 mq, vicino alla Clinica Universitaria.
Il quartiere dove vivevamo, nonostante ciò che si dice sul carattere freddo dei milanesi,era a misura di persona, e ci siamo subito ambientati, condividendo ottimi rapporti con vicini e fornitori, i quali , per dirne una, la mattina mi salutavano con un accogliente: "bongiorno sur duttur"!
C'è da dire che il momento storico che stava vivendo l'Italia e Milano in particolare non era dei più felici : il '68, la contestazione studentesca, la lotta fra estremisti di destra e di sinistra, gli scontri fra polizia e dimostranti in via Larga nella zona dell'Università vicino a dove abitavamo,e poi ancora la morte dell'agente Annaruma e la strage alla Banca dell'Agricoltura in Piazza Fontana.Comunque abbiamo superato anche questo. Mi ricordo quel 12 dicembre:mentre ero al lavoro, arrivò la notizia della strage, erano circa le 5 del pomeriggio,e sapevo che mia moglie a quell'ora andava a prendere Marco a scuola ,che era poco distante dal luogo dell'attentato .
Ero molto preoccupato e non riuscivo a raggiungerla per via telefonica, visto l'intasamento delle linee. Solo a sera rientrando seppi che mia moglie con Marco avevano attraversato Piazza Fontana 5 minuti prima dell'esplosione.Ecco perchè ho premesso: "sotto la protezione della Madunina".
Come dicevo i sacrifici furono molti: eravamo giovani e con pochi soldi. Mi ricordo che Rita annotava su di un'agendina le spese giornaliere (per esempio francobolliL.50, frutta L.500, giornale L.25, ecc...) per essere sicura che restassimo all'interno del budget previsto. Mi cercai un'occupazione fuori dall'orario di frequenza della Clinica ( ore 9-13 e 14-16,30). Trovai un posto al pronto soccorso odontoiatrico notturno a due passi da Piazza Duomo. Mi recavo lì la sera alle 20 e vi rimanevo fino a mezzanotte e a volte anche oltre.Venivo remunerato con 120.000 lire al mese.Non era tanto ma ci consentiva di tirare avanti dignitosamente. L'anno dopo un collega più anziano della Clinica mi offrì la possibilità di lavorare a percentuale nel suo secondo studio alla periferia di Milano, e precisamente alla Bicocca, vicino allo storico stabilimento della Pirelli, quartiere abitato ancora da milanesi veraci. Accettai e così ogni pomeriggio dopo l'Università mi recavo in quello studio.
La situazione economica migliorò e ci permettemmo cose che prima non potevamo.Ecco allora qualche film, qualche spettacolo teatrale, qualche weekend fuori Milano.Mi ricordo le gite in Valdaosta e in Svizzera, a Lugano.
Con i colleghi di specializzazione, circa 15 da ogni parte d'Italia, si stabilì da subito un rapporto di amicizia cordiale e sincero; spesso ci incontravamo fuori dalla Clinica,e andavamo a pranzo o a cena insieme, ognuno raccontando della propria città.
Bene ,per farla breve , gli anni milanesi per me sono stati anni di crescita umana e professionale, e hanno rinsaldato ancora di più le relazioni all'interno della famiglia.
Alla fine del '71, passati 3 anni, sono rientrato a Palermo, dove mi attendeva lo zio Totò,parente di mia moglie,(una persona dolcissima di nome e di fatto, visto che il suo cognome era Dolce), che aveva la necessità di un collaboratore per portare avanti il suo studio odontoiatrico.
Così cominciai subito la mia professione a Palermo con passione ed entusiasmo.
Ma quì comincia un'altra storia di cui parleremo un'altra volta.
La storia che vi ho raccontato forse per qualcuno sarà stata banale e non entusiasmante, ma ciò che la rende "importante" è che tratta di un "pezzo di vita",di quattro persone che si vogliono bene profondamente, vissuta intensamente, sia nei momenti belli che in quelli difficili.

P.S. Sono sicuro che B1 vi parlerà delle scorribande ai Giardini della Guastalla,
delle passeggiate all'Idroscalo e di tante altre cose amene.










martedì 24 giugno 2008

Un ulteriore..." tocco di classe " .





Il tuo compleanno,
un'ottima occasione
per ricordarmi di te
con tutto il mio affetto !
Papà









...con due grandi passioni !
























la mitica B4 prossima a specializzarsi in "psichiatria" frequenta
contemporaneamente con entusiasmo un "laboratorio teatrale"















mercoledì 18 giugno 2008

Buon compleanno alla " new entry " !


Da Baffo, Mamma E.R. e i Baffers tutti auguri di cuore alla" loro" Marina ( B7 ).

domenica 15 giugno 2008

Per migliorare Palermo...




Baffer-six, cioè mia figlia Marta,laureta in"Restauro,
recupero e riqualificazione dell'architettura",coltiva l'ambizioso progetto di voler dare con la sua professione un volto migliore alla città in cui vive, restituendole alcuni dei suoi edifici con una ritrovata struttura ed estetica, usufruibile da parte di tutti.
Ha cominciato a farlo già con la sua tesi di laurea
attinente al recupero architettonico della chiesa di
Sant'Andrea degli Aromatari.

...ecco un esempio per tutti !





La chiesa di Sant'Andrea degli Aromatari,
alla Vucciria, già sede della Corporazione
dei Farmacisti, per anni lasciata nell'incuria
e nel degrado, sarà a breve oggetto
di un intervento di restauro, diretto
dalla Sopraintendenza ai Beni Culturali
e Ambientali di Palermo, che prevede
il riutilizzo della chiesa come centro
per mostre e convegni con una biblioteca
multimediale.



Dalla foto a sinistra, purtroppo non datata possiamo vedere come si presentasse l'interno della chiesa quando era ancora in perfette condizioni, con la decorazione e gli apparati marmorei ancora integri e l'arredo completo. Si può affermare , con una certa sicurezza, che la chiesa si trovasse in queste condizioni fino agli anni'60 e che da allora in poi sia iniziata quella storia fatta di luci ed ombre che ne ha determinato il progressivo abbandono e quindi "annientamento ". (vedi foto di destra).

Le foto e la storia della chiesa sono oggetto di un articolo intitolato :"I gioielli della Vucciria: la chiesa di Sant'Andrea degli Aromatari " pubblicato dalla stessa Marta sulla rivista Kalòs, Arte in Sicilia, nel n.3 del 2007. Per ulteriori notizie sulla tesi di laurea rivolgersi direttamente all'interessta all'Email: martadavenia@yahoo.it



sabato 14 giugno 2008

La festa di san Josemaría il 26 giugno 2008


In tutto il mondo il 26 giugno, festa liturgica di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, vengono celebrate sante Messe in onore del santo.


A Palermo : giovedì 26 giugno alle 19.00, presso la Cattedrale. Celebrante principale S.E.R. Mons.Carmelo Cuttitta,vescovo ausiliare e vicario generale
di Palermo.


Invito i miei amici a partecipare, e a pregare il Santo perchè faccia da intercessore
alle loro intenzioni.

mercoledì 11 giugno 2008

Antonella: va a nozze !





La solare assistente "capa" del Centro Odontoiatrico Romano , con la quale ho il piacere di condividere il mio lavoro professionale, il 21 giugno coronerà il suo " sogno d'amore "con Leonardo.
Alla bella madonita auguro con tanto affetto di intraprendere una felice vita coniugale , che si concretizzi al più presto in una solida famiglia arricchita dai figli che il Signore vorrà concederle .

Ancora auguri di tutto cuore, Baffo.

martedì 10 giugno 2008

Album di famiglia: Baffo e Mamma E.R. a 18 anni !




Il verso di una canzone di Paolo Conte recita:" così eravamo noi..."quando ci conoscemmo.
Conoscenza che avvenne in modo del tutto imprevisto e ora aggiungo:"provvidenziale".
Frequentavo la 3° classe del liceo classico "Garibaldi", l'anno della maturità , e avevo come professore di religione un sacerdote che diceva Messa la mattina della domenica in una parrocchia non lontano dalla mia. Essendosi stabilito un rapporto di stima e amicizia decisi di assistere alla S.Messa da lui celebrata.
E fu in quella chiesa, una domenica mattina della primavera del 1962,che la mia attenzione venne " catturata " da una giovane ragazza che si trovava lì , vicino al confessionale.Catturata è la parola giusta perchè in me scattò qualcosa che col passare delle domeniche divenne la certezza che quella sarebbe stata " la compagna della mia vita ".
Ed ora eccoci qui, 46 anni dopo, insieme ai nostri sei splendidi figli.

domenica 8 giugno 2008

" Tony e Pippo " : Sala da Barba














Fig.1- Una spuntatina non gradita ai capelli.
Questa era l'esotica insegna che campeggiava fin dagli anni '70 sulla bottega gestita dai due simpatici Antonio A. e Giuseppe P. dediti alla nobile professione del " Figaro " di rossiniana memoria.Io e la parte maschile della mia famiglia, cioè i miei tre figli maschi, Marco , Fabrizio ed Alessandro , fin da quando ci trasferimmo nel lontano 1974 nel quartiere dove operavano i "due compari di mestiere" usufruivamo della loro competente maestria per la messa a punto mensile della nostra capigliatura.Cosa che per alcuni di noi avviene ancora oggi.Queste premesse per raccontarvi di un breve e gustoso aneddoto avvenuto intorno al 1980 quando il piccolo Ale, alias Prof 2.0, aveva circa 3 anni.Il rapporto di quest'ultimo con Pippo non era dei più cordiali, infatti nutriva un'innocente ostilità vero colui che a suo dire attentava periodicamente in maniera fastidiosa con i suoi ferri del mestiere(forbici e macchinetta) alla sua bionda chioma.Quel taglio di capelli era per lui infatti una vera e propria tortura alla quale incolpevolmente ma necessariamente Pippo lo sottoponeva.Un giorno mentre dalle parti di casa eravamo in macchina da soli io e seduto dietro Ale, ad un tratto vidi spuntare il suo braccino teso che indicava in avanti, esclamando contemporaneamente con enfasi: " investilo, investilo " !
C'era lì in quel momento l'inconsapevole Pippo che stava attraversando la strada, e il piccolo birbante pensava nella sua infantile ingenuità che fosse giunta l'ora della " resa dei conti " .






martedì 3 giugno 2008

Paola : " què guapa " !




" appassionata di storia

dell'arte "


" innamorata di Barcellona "





" con l'hobby del flamenco "

lunedì 2 giugno 2008

" Scuola Imera " : dal sogno alla realtà.


Era la metà degli anni '70 e cominciava ad essere evidente il progressivo decadimento dell'insegnamento scolastico della scuola italiana.L'istruzione in generale e nella scuola pubblica in particolare dava chiari segnali di carenza culturale. La formazione impartita ai nostri figli non era più in accordo con quello che le famiglie si aspettavano dalla scuola. Queste carenze riguardavano sia l'ambito dell'insegnamento che quello educativo.
Fu così che fui stimolato, io dentista di 32 anni, ad intervenire in questa situazione per cercare di porvi un qualche rimedio, insieme ad alcuni altri amici, anch'essi genitori, ed in particolare un chimico, un medico microbiologo, un fisico ed un architetto, tutti della mia stessa età.Cosa fare? Ebbene ci " inventammo " un nuovo modo di fare scuola. Venne fuori la"temeraria" idea di dare vita ad una scuola gestita da genitori, dove l'istruzione impartita fosse in sintonia con i principi educativi vissuti in famiglia. Ho detto temeraria perchè l'operazione richiedeva insegnanti validi, genitori che condividessereo il progetto, una sede adatta, un riconoscimento legale da parte delle istituzioni, e soprattutto risorseeconomiche. E' chiaro che ciò mi esponeva, insieme agli altri genitori, tenendo conto anche della nostra giovane età, a giocarci la reputazione se avessimo fallito, considerando i rischi di vario genere in gioco sia in termini di immagine personale che pubblica, sia in termini di esposizione da un punto di vista legale che economico. A tal proposito devo dire che si iniziò senza un soldo, e mi corre l'obbligo di citare gli anonimi e generosi "benefattori "che in un silenzioso nascondimento hanno contribuito economicamente all'avvio dellarealizzazione del progetto, non essendo le rette degli alunni sufficienti allo scopo. Accettati i rischi, si cominciò: ci associammo al FAES ( Famiglia e Scuola ) un ente morale con fini educativi che svolgeva già da circa 3 anni la sua attività a Milano, con 2 scuole e un centro di orientamento familiare per genitori. Dal Faes mutuammo, adattandolo alle nostre esigenze, il metodo "dell'educazione personalizzata"con l'istituzione della figura del "tutor", una sorta di precettore all'inglese, che facesse da tramite fra alunno e genitori. Istituimmo varie commissioni operative, suddividendoci i compiti: una commissione per il reperimento docenti, una commissione per la promozione alunni, una per il riconoscimento legale, una per la ricerca della sede e delle attrezzature ed una commissione economica, tutte facenti capo ad un comitato di direzione costituito da me e da altri tre genitori coadiuvati dalle rispettive mogli, che hanno sempre rivestito un ruolo essenziale nell'avvio e nella crescita della scuole. Quando parlo di queste commissioni potrebbe sembrare che le persone coinvolte fossero molte, ma non era così, eravamo in tutto una decina, sulle quali ricadevano i vari compiti: "tutti ci interessavamo di tutto".Era molto difficile far passare l'idea di fondare una nuova istituzione scolastica dove igenitori fossero promotori e gestori allo stesso tempo. Il progetto prevedeva una scuola dove l'attenzione era rivolta all'intera persona dell'alunno: istruendolo, formandolo nella sua crescita, inuna parola educandolo. Ci proponemmo non di mettere su semplicemente una scuola ma "un centro educativo".Adesso si imponeva di trovare un nome da dare alla scuola, dovendo concretamente proporlo nella promozione. Non fu facile, ognuno diceva la sua, e non saprei proprio dire perchè alla fine venne fuori il nome IMERA, nome col quale iniziò l'attività per l'anno scolastico '76/'77 .
L'educazione personalizzata che volevamo perseguire ci portò ad operare la scelta di una scuola che si rivolgesse solo ad uno dei sessi. Si decise di iniziare con quella femminile dove pensavamo che le esigenze formative fossero più pressanti e anche un pò per cavalleria. Iniziammo con sole 3 classi: 1°elementare, 1°media e 1° liceo classico (ai tempi IV ginnasio), adottando la formula del tempo pieno.Le alunne iscritte erano 40, poche direte, ma tante furono le famiglie che se la sentirono di "rischiare" sulla nostra iniziativa, ritenuta nell'ambiente circostante " folle ".
Sono passati 32 anni e il " Centro Scolastico Imera " è oggi una realtà di prestigio per la città di Palermo, ed ha portato molte delle sue ex-alunne ad occupare posti di responsabilità nella società cittadina. Il mio posto e quello degli altri della prima ora è stato preso negli anni di volta in volta da altri genitori che hanno anche promosso il Centro scolastico maschile Altavilla, ma questa è un'altra" folle" avventura chevi dirà qualcun'altro.
Tutto ciò che vi ho raccontato è costato molti sacrifici, supportati da tante preghiere, che hanno portato molte persone ad avere i capelli bianchi o a perderli prematuramente (non è una battuta) , ma alla fine "il sogno è divenuto realtà" .
Posso solo aggiungere che nonostante tutto: " Vale la pena " .



P.S. Un doveroso e grato riconoscimento va a tutte quelle persone che
ci hanno lasciato negli anni , e che sono state le pietre vive su cui è
stata fondata la scuola. Grazie di cuore !




Cento Scolastico Imera - Via delle Croci, 6, Palermo