Fig.1- Una spuntatina non gradita ai capelli.
Questa era l'esotica insegna che campeggiava fin dagli anni '70 sulla bottega gestita dai due simpatici Antonio A. e Giuseppe P. dediti alla nobile professione del " Figaro " di rossiniana memoria.Io e la parte maschile della mia famiglia, cioè i miei tre figli maschi, Marco , Fabrizio ed Alessandro , fin da quando ci trasferimmo nel lontano 1974 nel quartiere dove operavano i "due compari di mestiere" usufruivamo della loro competente maestria per la messa a punto mensile della nostra capigliatura.Cosa che per alcuni di noi avviene ancora oggi.Queste premesse per raccontarvi di un breve e gustoso aneddoto avvenuto intorno al 1980 quando il piccolo Ale, alias Prof 2.0, aveva circa 3 anni.Il rapporto di quest'ultimo con Pippo non era dei più cordiali, infatti nutriva un'innocente ostilità vero colui che a suo dire attentava periodicamente in maniera fastidiosa con i suoi ferri del mestiere(forbici e macchinetta) alla sua bionda chioma.Quel taglio di capelli era per lui infatti una vera e propria tortura alla quale incolpevolmente ma necessariamente Pippo lo sottoponeva.Un giorno mentre dalle parti di casa eravamo in macchina da soli io e seduto dietro Ale, ad un tratto vidi spuntare il suo braccino teso che indicava in avanti, esclamando contemporaneamente con enfasi: " investilo, investilo " !
Questa era l'esotica insegna che campeggiava fin dagli anni '70 sulla bottega gestita dai due simpatici Antonio A. e Giuseppe P. dediti alla nobile professione del " Figaro " di rossiniana memoria.Io e la parte maschile della mia famiglia, cioè i miei tre figli maschi, Marco , Fabrizio ed Alessandro , fin da quando ci trasferimmo nel lontano 1974 nel quartiere dove operavano i "due compari di mestiere" usufruivamo della loro competente maestria per la messa a punto mensile della nostra capigliatura.Cosa che per alcuni di noi avviene ancora oggi.Queste premesse per raccontarvi di un breve e gustoso aneddoto avvenuto intorno al 1980 quando il piccolo Ale, alias Prof 2.0, aveva circa 3 anni.Il rapporto di quest'ultimo con Pippo non era dei più cordiali, infatti nutriva un'innocente ostilità vero colui che a suo dire attentava periodicamente in maniera fastidiosa con i suoi ferri del mestiere(forbici e macchinetta) alla sua bionda chioma.Quel taglio di capelli era per lui infatti una vera e propria tortura alla quale incolpevolmente ma necessariamente Pippo lo sottoponeva.Un giorno mentre dalle parti di casa eravamo in macchina da soli io e seduto dietro Ale, ad un tratto vidi spuntare il suo braccino teso che indicava in avanti, esclamando contemporaneamente con enfasi: " investilo, investilo " !
C'era lì in quel momento l'inconsapevole Pippo che stava attraversando la strada, e il piccolo birbante pensava nella sua infantile ingenuità che fosse giunta l'ora della " resa dei conti " .
5 commenti:
Questo post mi fa ricordare che Biancaneve portava i bambini a tagliarsi i capelli da un certo signòFfranco, e qualche volta - ahimè - ci portava anche Nanasette che -essendo femmina- strillava come un'ossessa perchè non ci voleva andare. I fratelli quando volevano costringerla a fare qualcosa la minacciavano: Guarda che ti porto dal signòFfranco! E poi parla no di pari opportunità...
Mitico! Non me lo ricordavo! Ho sempre avuto un certo talento per le azioni omicide, sin da bambino...
Lancio i miei soprannomi...
Lampy, per lampadina, perché quando avevo diciott'anni e parlavo in pubblico diventavo tutto rosso.
Screwball o Screwy, strano, eccentrico (nel senso di fuori dal centro). Un altro amico lo ha specificato meglio e a me va bene: scemo intelligente. Vedi To screw up e Screwball Comedies Movies, per caso (?) le mie preferite...
Peek (guarda), a Boo ("un Boo"), gioco che si fa coi bimbi piccoli, a Palermo, babau settiti.... In italiano, francese, spagnolo: cucù o coucou. Viene dal mio ruolo di baby sitter negli USA e non solo (mica si può fare solo il filosofo, grazie a tutti i bimbi che ho incontrato, spero che Marie Rose diventi nazionale di soccer, che Francis non diventi un killer e molto altro).
Cfr. Picabo Street, due volte campione olimpica di discesa libera.
M.
A Biancaneve. Franco è un tipico nome da barbiere: anche il mio a Milano si chiamava così. Scegliete sempre un barbiere della vostra squadra, viceversa rischiate la scena con cui inizia il film Il mio nome è nessuno...
Se non sbaglio, Fabri era diventato amico dei figli di Pippo...
B-1
Rilancio un commento che si è perso nell'etere...
Ho cominciato a frequentare il cavallino di Toni e Pippo, nel 1974 (ma forse prima, no?), anche se sono passato presto alla sedia. Toni era molto serio, Pippo l'opposto. Dato che i fumetti che ti mettevano a disposizione erano tra i pochi che non mi piacevano (Tex e Zagor), si parlava, anche se io ero piccolo. Mamma mi lasciava lì e poi tornava a prendermi. Mettiamo avessi otto anni. A un certo punto si creò un certo feeling, tra me e i due, giusto per fare alcuni scherzi. Rimane famoso quello del "sarchiapone". Pippo individuava il soggetto giusto, e mi lanciava la domanda... Marco che cosa avete mangiato, chessò in una determinata festa... e io, subito, ah abbiamo mangiato un sarchiapone fantastico... eh come? Beh, stavolta farcito, con verdure e chissa che cos'altro. Il sarchiapone andò via via evolvendosi biologicamente. È chiaro dal nome che si trattava di un uccello, più o meno simile al tacchino, ma più grosso e gustoso. Lo importavano dall'australia, doveva avere qualcosa di colore verde, ma soprattutto lo vendevano lì vicino, da Sicilcarne, angolo via Pacinotti via Campolo. A quel punto, le dritte di Pippo, la falsa ingenuità del bimbo e la sfingea approvazione di Toni... il gioco era fatto. Il cliente partiva e dopo tre minuti era lì. La cosa divertente era che la nostra teoria non venne mai smentita, anzi una volta dal negozio tornò un cliente a cui, capendo l'antifona, avevano detto che li avevano finiti, i sarchiaponi. È venuto a comunicarcelo, Toni finto triste, perché lui voleva comprarlo...
Crescendo, e avendo bisogno di risorse economiche, come ogni adolescente, mi recavo ormai da solo da Toni e Pippo, ero affidato a Pippo, che sempre domandava shampoo e capelli, e io: lo shampoo l'ho già fatto a casa... chi va dal barbiere sa che si tratta di un'eresia, ma a me faceva risparmiare qualche mille lire. Per evitare però che i miei lo sapessero, e mi chiedessero il resto, una volta ogni tre dicevo soddisfatto, certo oggi shampoo!
Quando sono tornato per il matrimonio di Fabri, Toni si era pensionato, Pippo si era leggermente spostato, qualche capello bianco in più e l'osservazione: abbiamo perso qualche capello... (erano passati almeno 25 anni, lì al nord non ci sanno fare) E lì, uno stupendo comeback: oggi shampoo, capelli e lozione anticaduta. Era felice! Non solo, mi ha venduto una lozione blu metallico contro il sudore, che ha fatto la sua figura al matrimonio (ne avevo messo un po' in una boccetta) e devo dire che funzionava veramente contro il caldo... Chi mi ha visto, ha pensato che fosse una novità americana (in the US of A sono stato dal barbiere, che ricordava molto l'ambiente del padrino), ma la lozione di Pippo l'aveva solo Pippo... come al solito la Sicilia sempre all'avanguardia. Per chi volesse vedere la lozione a Roma, basta che mi venga a trovare. Dato che non si potevano portare più di 100 ml. in aereo, il resto, una bella bottiglia, riposa in uno dei bagni di casa, a Palermo. è possibile vederlo, su prenotazione. Se volete un tour della casa, parzialmente restaurata dopo 33 anni, secondo l'originario progetto caterpillar, e con guida certificata dai beni culturali (B5), specificate rispettivamente l'opzione 2 e 3. La quattro implica anche la visita del tempio delle candele, che però raramente è visitabile.
Comunque, se c'è fila, nel frattempo andate da Pippo...
B1
Posta un commento