Come a tutte le cose buone anche alla preghiera si viene educati fin da piccoli, in un clima di allegria, naturalezza e semplicità. Una robusta vita di pietà da adulti trova quasi sempre le sue radici in un" infanzia spirituale" ben vissuta.
Così è avvenuto per i miei figli quelle volte che la domenica o in altri giorni di vacanza andavo con la mia famiglia in gita. La sera durante il viaggio di ritorno in macchina, io e mia moglie avevamo l'abitudine di recitare il rosario , mentre i bambini stanchi della giornata, o si assopivano o stavano in silenzio ad ascoltare. E così capitava che qualcuno di loro si aggregasse alla nostra preghiera in maniera spontanea. Con l'andare del tempo erano loro stessi a chiedere durante i momenti di silenzio: e il rosario? Ai più piccoli dopo qualche minuto dicevamo che bastava così, per evitare che si annoiassero.
Ora a distanza di molti anni, divenuti adulti, ci dicono in momenti di confidenza intima, che per loro la recita di quelle "Ave Marie" tutti insieme, durante i nostri viaggi in auto, erano momenti piacevoli della loro giornata, che avevano loro insegnato a pregare fin da piccoli in maniera naturale e soprattutto libera. Si perchè è proprio la libertà quella che rende la crescita educativa della relazione con Dio piacevole, spontanea e per nulla bigotta.
Così è avvenuto per i miei figli quelle volte che la domenica o in altri giorni di vacanza andavo con la mia famiglia in gita. La sera durante il viaggio di ritorno in macchina, io e mia moglie avevamo l'abitudine di recitare il rosario , mentre i bambini stanchi della giornata, o si assopivano o stavano in silenzio ad ascoltare. E così capitava che qualcuno di loro si aggregasse alla nostra preghiera in maniera spontanea. Con l'andare del tempo erano loro stessi a chiedere durante i momenti di silenzio: e il rosario? Ai più piccoli dopo qualche minuto dicevamo che bastava così, per evitare che si annoiassero.
Ora a distanza di molti anni, divenuti adulti, ci dicono in momenti di confidenza intima, che per loro la recita di quelle "Ave Marie" tutti insieme, durante i nostri viaggi in auto, erano momenti piacevoli della loro giornata, che avevano loro insegnato a pregare fin da piccoli in maniera naturale e soprattutto libera. Si perchè è proprio la libertà quella che rende la crescita educativa della relazione con Dio piacevole, spontanea e per nulla bigotta.
7 commenti:
Spero che Baffo cancelli presto i primi tre blog. Questo commento probabilmente sarà il primo e merita un fatterello...
Nel frattempo, vorrei dire che alcuni Baffers dedicano 20 minuti al giorno al Rosario, poi hanno molto da fare. Comunque, ricordo che di ritorno da una gita, la moglie di Baffo acquistò da un contadino di passaggio un quantità incommensurabile di carciofi a un prezzo irrisorio, e che per buona parte dell'inverno ci nutrimmo a carciofi. La moglie di Baffo è una cuoca incredibile ed è spietata nel contrattare qualsiasi merce a basso prezzo, generando la vergogna di chi l'accompagna. Non so se in quel momento chiedeva all'Onnipotente cibo per i suoi figli, certo è che da allora io pregai perché non incontrassimo più carciofari in quella strada. Perché non c'è carciofo senza spine!
Baffer 1
Mi ricordo perfettamente quei viaggi in macchina con rosario incorporato... E mi affascinanvo alcune parole misteriose dette in una lingua tutta strana chiamata latino... Qeul mistero mi è entrato dentro.
CARI PARENTI E AMICI,
PERCHÉ QUANDO ENTRATE NEL BLOG NON RACCONTATE QUALCHE PICCOLO EPISODIO DEI VOSTRI CONTATTI CON BAFFO & CO.
SAREBBE MOLTO BELLO, CHISSÀ, MAGARI ALCUNI SONO IGNOTI? E SONO ANCHE PIÙ SIMPATICI DEI DELIRI DEI DISTURBATI MENTALI CHE HANNO ABBASTANZA *** NEI GIORNI PASSATI! PERALTRO, SE RICAPITASSE QUESTA SPIACEVOLE SITUAZIONE, PER FAVORE NON REPLICATE E NON DISAFFEZIONATEVI A QUESTO BLOG, CHE CI STA FACENDO DIVERTIRE.
UN SALUTO A TUTTI
Baffer-One
Mi viene quasi automatico associare l'Ave Maria alla strada piena di curve che da Scillato ci portava a Polizzi..
..certo la "pennichella" in macchina non mi aiutava a dirlo fino alla fine!!!
marta
Mi piacerebbe che ricomparisse P. (Baffer-Five) e raccontasse qualcosa...
Baffer-One
Marta,
da piccolo, in quel tratto, io avevo una paura matta che si finiva di sotto, cosa che una volta imparato a guidare ho capito era molto difficile che accadesse, ma allora avevamo la cinquecento e di solito io andavo con mamma (due equipaggi). Lì non c'era spazio per la pennichella.
Baffer-One
Cari amici del Baffo,
credo che a molti farebbe piacere (e io quindi lo esorto in questo senso) che nei prossimi blog, il Nostro raccontasse di quando Baffer-Two scappò da casa, di quando nacque Baffer-Four (e quello che fecero gli altri Baffers), del modo in cui affrontò il tentativo di furto della mia bicicletta a Mondello (spero sia chiaro l'episodio, l'intervento dell'ispettore e il giudice), e qualche bella storia di quell'incredibile personaggio che è Baffer-Five
poi a questi racconti aggiungeremo particolari
Baffer-One
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