Poco fa mentre aspettavo che la piccola icona della clessidra, sul monitor del mio PC, finalmente scomparisse, pensavo...
Chi di noi che usa con una certa frequenza il computer non vorrebbe qualche volta mandarlo a quel paese o perchè s'impalla sul più bello o per la sua esasperante lentezza che alcune volte lo afflige ? Ma ciò che succede con più frequenza è di divenire impazienti quando cliccando su qualche tasto per andare avanti nel nostro lavoro informatico, salta fuori accanto alla freccetta puntatrice l' inseparabile icona della piccola clessidra che per scomparire tarda un po' più del solito. Bene è in quel momento che incominciamo a spazientirci : pigiamo nuovamente con insistenza il tasto, ben sapendo che non va fatto, poichè il computer sta in quel momento comunque lavorando, e peggioriamo ancora di più la situazione mandandolo imn tilt, e non ci è più possibile andare nè avanti nè imdietro. Allora siamo costretti a spegnerlo e a riavviarlo con un umore da parte nostro non proprio allegro.
Allora sto imparando, quando compare sul monitor la piccola clessidra, ad accettarne la sua presenza con un pizzico sempre maggiore di pazienza, io che per carattere sono un impulsivo che vorrebbe accelerare i tempi di tutto. E' un esercizio utile per acquisire una virtù necessaria alla nostra vita di relazione, che ci fa accettare con più calma e serenità il nostro rapporto dialettico con le cose e con le persone. Cerco allora di far fruttare quello che sembra un tempo morto impiegandolo o per riflettere con più attenzione su quello che sto facendo, il che non guasta mai, o per prendere qualche appunto, o per fare una telefonata, o per rivolgere qualche cordiale parola o un semplice sorriso a chi mi dovesse capitare vicino, o mettendoci dentro, come faccio ogni tanto, una giaculatoria, cosa che non fa mai male, a Nostro Signore o alla Madonna.
Bene, la piccola icona della clessidra che qualche volta sembra condannarci a perdere il nostro "prezioso" tempo, diventa un'efficace maestra per sviluppare in noi questa indispensabile virtù che è la pazienza.
P.S. Giusto per ridere vi allego questo gustoso articolo di cronaca vissuta, che deve farci seriamente riflettere :
Pensionato disintegra il computer a colpi di pistola: era troppo lento:
Tutti noi, suppongo, avremo avuto tra le mani un vecchio computer, che magari montava Windows 98 ed aveva meno di 64 MB di RAM. La clessidra che sembra divenuta parte deldesktop e il continuo timore di un imminente "Blue screen of death". E, ammettiamolo, la tentazione di distruggere la postazione a martellate era tanta. .Ci soprenderà quindi che questo desiderio represso è stato realizzato nientemeno che da un pensionato di Pordenone. L'uomo, alla veneranda età di 68 anni, era stufo del computer difettoso, e ha voluto farla finita.Easperato dall'ennesimo malfunzionamento, con mano salda ha impugnato la pistola calibro 22 che teneva in casa e ha impallinato con gioia impareggiabile la macchina infernale.I cinque colpi fatali hanno finito per spaventare i parenti dell'uomo, i quali hanno subito chiamato i carabinieri.Questi, arrivati sul luogo del delitto, hanno constatato il decesso della "vittima" e accompagnato il "criminale" in caserma, dove è stata chiarita la dinamica della vicenda.Il pensionato è poi tornato in libertà ma senza l'arma, sequestrata diligentemente dalle forze dell'ordine.
3 commenti:
Lo preannuncio: è un commento fuori luogo.
é da un paio d'anni che non voglio sparare al mio computer. Probabilmente perchè, come d'altronde anche Prof 2.0, uso un Mac. :-)
Caro Giovanni, il riuscire a non sparare al proprio computer, anche se un Mac, nei giorni un cui ti girano, come capita a te qualche volta, è comunque un esercizio di vera pazienza :-)
(nonno)Baffo
Non a caso i Mac hanno sostituito la clessidra con una sfera che gira...
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