Oggi mentre entravo dal mio giornalaio ho incrociato una giovane ragazza con il suo cagnolino al guinzaglio che indossava un elegante cappottino firmato D&G (il cane naturalmente). Non mi ha meravigliato più di tanto il cane col cappotto al quale ormai da sempre siamo abituati, ma il fatto che indossasse un capo firmato. Tornato a casa per curiosità sono andato al computer e Google Immagini alla voce "abbigliamento firmato per cani " mi ha aperto una finestra su di un mondo che mai avrei pensato esistesse. Mi sono imbattuto nella collezione di Roberto Cavalli e nei suoi giacconi per lui (cane) e per lei (cagna), nello smanicato con annesso cappellino di Gucci, nella polo di Ralph Lauren, nella pelliccia di Deny Alexander per citarne solo alcuni. Una nicchia del mercato della moda, per l'amico dell'uomo a quattro zampe, nella quale si sono affacciati stilisti di tutto il mondo, privi sicuramente di un minimo senso del ridicolo.
Fido non sembrava sentirsi particolarmente tronfio dall'indossare un capo di abbigliamento firmato G&B, e dal momento che, come è naturale per qualunque animale, non sapesse leggere, l'unica egoisticamente appagata non poteva che esserne la sua giovane padrona.
Non per voler criticare il diritto dei rispettivi padroni a vestire i loro fedeli cani come meglio credono, ma fino ad oggi avevo pensato che madre natura avesse fatto tutto il possibile, dotando questi animali del loro mantello peloso per difendersi dalle intemperie.
Certamente il post che vi propongo tratta un argomento banale, ma pur sempre una nota di costume che può farci riflettere ancora una volta sul fenomeno del consumismo.
Ah, ah, ah, rilassatevi e facciamoci due risate!
Fido non sembrava sentirsi particolarmente tronfio dall'indossare un capo di abbigliamento firmato G&B, e dal momento che, come è naturale per qualunque animale, non sapesse leggere, l'unica egoisticamente appagata non poteva che esserne la sua giovane padrona.
Non per voler criticare il diritto dei rispettivi padroni a vestire i loro fedeli cani come meglio credono, ma fino ad oggi avevo pensato che madre natura avesse fatto tutto il possibile, dotando questi animali del loro mantello peloso per difendersi dalle intemperie.
Certamente il post che vi propongo tratta un argomento banale, ma pur sempre una nota di costume che può farci riflettere ancora una volta sul fenomeno del consumismo.
Ah, ah, ah, rilassatevi e facciamoci due risate!
3 commenti:
Ho avuto un cagnolino fino a qualche mese fa, Fru-Fru.
Poi, purtroppo, è morto.
Non nascondo che durante l'inverno provavo pena nel vederlo passeggiare dotato solo del pelo, benchè parecchio fluente (era uno spitz), ma fortunatamente nessuno di noi in famiglia ha mai pensato di agghindarlo a modello di passerella.
Chissà che dopo Pitti immagine uomo, Pitti immagine donna e Pitti immagine bimbo non nasca anche Pitti immagine cane! Speriamo di no!
Ciao (nonno) Baffo!
l'argomento non è banale, ma ci fa comprendere fino a dove possono spingersi gli eccessi di una cultura consumistica che fa diventare prodotto tutto ciò che ci circonda ... certo è
divertente incontrare un cagnolino vestito da cavalli,
Vito
"Povero cucciolo!",
Rita C.
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