
Qualche giorno fa ho visto per caso in una vetrina di un negozio di accessori per animali una gabbia per uccelli dalle porte aperte, e trovandomi in questi giorni a vivere al contempo la vigilia della partenza per gli Stati Uniti di baffer-4, si è fatto spazio nella mia mente questo pensiero: che la gabbia senza porte poteva ben essere la metafora della nostra casa, o meglio della nostra famiglia.
In questa gabbia riscaldata dall'amore di papà baffo e mamma e.r sono venuti alla luce e cresciuti in un ambiente confortevole ed allegro i sei baffers. C'è stato un momento in cui la gabbia era affollata e gli uccelli che vi abitavano intersecavano i loro voli, entrando e uscendo attraverso la porta sempre aperta, ma la notte tutti vi facevano ritorno. Da un certo momento in poi il numero degli uccelli che rientravano si andava assottigliando, avendo preso ognuno il volo verso mete più o meno lontane, dove le loro libere scelte li avevano condotti, sempre accompagnati dall'affetto e dal ricordo della loro famiglia. Ogni tanto qualcuno di loro faceva un fugace ritorno, per poi tornare alla vita che aveva scelto. La loro gabbia di origine è comunque stata sempre il loro punto costante di riferimento. Come dicevo all'inizio, adesso anche baffer-4 prende il volo verso gli States, e soltanto baffer-6 rimarrà insieme a noi, e penso non ancora per molto. Ogni figlio andato via ha comportato per me e mamma e.r lo strappo di un pezzetto del nostro cuore. Questo ha portato certamente sofferenza, poi le ferite si sono poco alla volta rimarginate, e rimangono le cicatrici a testimoniare il vuoto lasciato da ognuno dei nostri figli. Questo distacco sempre doloroso, ha comunque ceduto il posto ad una serenità gioiosa , nella convinzione che mettendo da parte ogni nostro egoismo, avevamo dato la possibilità ad ogni figlio, con un buon uso della loro libertà a cui li avevamo educati, di costruire la loro gabbia in cui continuare la loro vita. Per noi genitori, continuando nella metafora, l'educarli è stato un modo per irrobustire le loro ali perchè potessero poi spiccare un volo sicuro e libero verso i cieli di tutto il mondo. La loro famiglia è stato il luogo dove hanno arricchito la loro intimità, per poterla poi condividere all'esterno con gli altri, e farne anche liberamente dono a Dio.
Sono comunque convinto che ciò che da loro la forza di andare avanti, nel loro volo da soli, è la certezza che da qualche parte c'è una gabbia con le porte sempre aperte a cui poter fare ritorno, in caso di necessità, e pronta ad accoglierli: la loro famiglia.