

Marzo 1971:abitavamo allora a Milano col piccolo Marco di 4 anni e mezzo, il quale come già detto nel commento di un post precedente, sapeva già leggere; e questa per lui era diventata una vera passione, tant'è che se non giocava con i soldatini , lo trovavi sempre con un libro di favole per bambini o con l'inseparabile Topolino. Adesso passo a raccontarvi qualcosa di"divertente"legato a ciò che ho appena detto di mio figlio.Io quasi ogni notte ho l'abitudine di alzarmi,al buio per non disturbare gli altri, per bere un bicchiere d'acqua. Una notte mentre tornavo a letto vidi come un fugace lampeggiare nel buio, non ci prestai molta attenzione pensando fosse dovuto ai miei occhi ancora assonnati . La cosa però si ripetè altre volte, e feci caso che questo baluginare di luce proveniva dalla piccola camera di Marco. Allora incuriosito, era già passata mezzanotte , mi avvicinai al suo letto e a tentoni tastando dalla parte del cuscino mi resi conto che le coperte coprivano la sua testa. Alzai con molta delicatezza la coperta temendo di svegliarlo, ma mi si presentò la faccia sorpresa di Baffer I con gli occhi spalancati, un Topolino in una mano e la torcia elettrica accesa nell'altra. Che fare ? Togliere di mano il fumetto, spegnere la torcia , e dargli il bacio della buona notte, senza dire una sola parola, mi parve la cosa più opportuna.
Il resto era meglio rimandarlo al giono dopo !
6 commenti:
Beh, questo post mi ispira alcune considerazioni:
a) si può vivere di fumetti e tv e finire con l'essere filosofi
b) c'è di peggio, è il Baffo si ricorderà dei suoi appostamenti nell'armadio
c) la stanza era così piccola (coincideva col letto) e la casa così piccola (avrebbe detto Calvino a proposito del Big Bang: un tempo si viveva tutti all'interno di un punto!) che anch'io non accendevo la luce per non illuminare a giorno l'intera casa
d) Chi conosce Norman Rockwell, il cinema americano, Happy Days, etc. sa che da sempre i bambini dell'altra parte dell'Oceano, hanno amato leggere storie dell'orrore o comics sotto il letto con la torcia: eredità dei viaggi paterni o profezia del futuro?
Questo quello che posso dire, così, leggendo questo bel post. Non è una difesa, perché mi ha veramente divertito. Grazie, papà
La tradizione si è tramandata fino alla sesta figlia che aspettava con ansia l'uscita settimanale del Topolino, soprattutto quando usciva con il giocattolino di turno da montare...
Ad un certo momento ha avuto la meglio il "Minnie e company", che in un numero ha pubblicato il mio profilo, con il cognome storpiato, nella rubrica dedicata alle amiche di penna..mi sono arrivate lettere da tutta Italia..anche una piena di insulti...la qual cosa, ovviamente, avendo 9 anni mi sconvolse e spense l'entusiasmo dell'esperienza...avevo anche un fan club di minnie con le mie amiche, era il mio idolo, posso dire che ha avuto una parte importante nella mia infanzia!!!!
p.s. Da sottolineare la puntualità di papà nel comprare ogni numero, e nel recuperare quelli saltati...cosa che continua ancora oggi tra enciclopedie di arte, architettura e viaggi
grazie
Cara finta anonima,
non sapevo che una delle Minnies ti avesse mandato una lettera piena di insulti, forse per questo la ricca collezione dei miei Topolini è finita poco dopo in garage...
Sai, ti dirò, questa Minnie, sempre in giro con Topolino, un sacco di anni assieme e non si capisce mai la loro relazione, insomma voglio dirti, ci deve essere sotto qualcosa, non mi stupirei fosse un po' una giovincella scherzosa... e quindi le sue amiche possono non sempre essere state persone a posto
Caro Baffo,
ma i tuoi figli ce l'hanno una mamma? Era con te a Milano... o i tuoi figli sono adottati?
Lungi da me seminare il panico nelle retrovie
Caro ultimo anonnimo era d'obbligo pubblicare questo commento per poterti rispondere non foss'altro che per giustizia verso la mamma.
Con B1 la mamma passava tutta la giornata quindi il resto toccava a
me. Ma poi devo aggiungere che su questo si è venuto a stabilire quasi un tacito accordo: a lei il giorno, a me la notte ( ma questo solo da piccoli s'intende).
Vorrei fra l'altro ricordare a chi non lo sapesse che quando B2 cominciò a parlare mi chiamava "mamma".
Tranquillo che la mamma c'è, perchè mai se no sarebbe diventata "MammaE.R."
Ciao e a presto,
Baffo
Allora speriamo che non serva solo per i casi di emergenza (hi, hi, hi).
Ma non è facile per un'ambulanza
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