Rifllettevo in questi giorni sul rapporto che ho col monitor del mio PC davanti al quale trascorro una parte del mio tempo, per motivi non professionali. E dal momento che mi trovo davanti ad un mezzo di comunicazione dalle molteplici ed accattivanti possibilità interattive, mi sono chiesto se questa comunicazione sia di mio giovamento o ne sia solamente vittima inconscia. Facendo un rapido esame dell'uso che ne faccio e del ritorno positivo che vedo nel rapporto che intrattengo con lui la risposta è stata per me positiva e rassicurante. L'uso che faccio del computer mi aiuta a migliorare e ad arricchire la mia persona. E non parlo di un semplice miglioramento dell'apprendimento o di tipo culturale, ma proprio, non vi sembri esagerato, di un miglioramento morale. A parte il blog che ho in rete , e che mi ha permesso un grandissimo arricchimento nelle relazioni interpersonali, facendo crescere in me il valore del servizio al prossimo e dell'amicizia, vi sono tante altre azioni interattive che hanno preso vita col mezzo informatico, che ho imparato a conoscere e ad orientare in senso positivo e di appagamento della mia persona. Si tratta in due parole di fare del PC quel buon uso che ti migliora e non quell'uso spesso negativo che se ne fa, servendosene in maniera impropria, e che fa abbassare di non poco il giusto standard della tua dignità di uomo. Basta pensare alla curiosità propria dell'uomo, che se mal orientata, può portare passando attraverso gli occhi, da un semplice voyeurismo al cibarsi di pornografia, e attraverso la mente, da una morbosa pseudointellettualità al decadimento di idee e valori culturali.
Basta così, preferisco invece darvi degli esempi della mia attività informatica, che sono quelli che mi gratificano in maniera positiva nell'uso di questo mezzo. Si perchè il computer è semplicemente un mezzo di cui servirsi per usi leciti, sia professionali che di evasione, e non un idolo profano da venerare, a cui sacrificare in olocausto le proprie buone qualità. L'uso del computer necessita innanzitutto di prudenza, poi di creatività personale e infine di un pizzico di sapienza. Dalla giusta miscela di questi ingredienti dipende il suo buon uso.
Come molti di voi ben sapete, quattro dei miei sei figli vivono ormai fuori casa, fra Palermo, Roma, Milano e gli Stati Uniti. Il mio contatto con loro, anche grazie al computer, posso certamente affermare che è quotidiano, come con gli altri due che abitano in casa. La mia famiglia vive unita anche se i suoi componenti non stanno sotto lo stesso tetto. Ed ecco dove entra in gioco il mio amico PC con l'aiuto dei suoi geniali programmi. Non mi riferisco alle ovvie email, che se anche velocizzano di molto la comunicazione non la rendono personalizzata come la intendo io. Mi sono allora inventato dei canali che realizzano una sorta di comunicazione non solo verbale ma soprattutto affettiva ed intima fra tutti noi. A cominciare dal gioco delle Maps di Google, all'uso di Google Earth, fino a giungere al più sofisticato Skipe. E così con una semplice ricognizione, ad una abitazione o ad un luogo di lavoro, da di una cartina topografica a due dimensioni, passo ad un immagine tridimensionale concreta e reale in ogni particolare, per poi entrare vitalmente oltre le mura del luogo dove vivono, servendomi semplicemente di una minuscola telecamera e di un piccolo apparato di ascolto a due vie, giungendo così ad un contatto visivo e sonoro con ognuno dei miei figli. Sul mio desktop durante la giornata si avvicendano le immagini delle case e dei rispettivi luoghi di lavoro dei miei figli. e così passo da una strada di Roma ad una di Milano, da una casa di Southbend in Indiana ad una casa di Palermo, dal Macro di Roma, alla Facoltà di Lettere di Palermo, alla Notre-Dame University degli Stati Uniti, in un fantastico volo che mi porta ad immaginarmi di volta in volta quale realtà concreta sta vivendo in quel momento ognuno dei miei figli. E' come vivere sotto lo stesso tetto annullando le distanze spazio-temporali. A questo punto se ne sento il bisogno clicco sull'icona di Skipe e se ho fortuna entro in contatto video ed audio con ognuno di loro, con i quali ci scambiamo in tempo reale fatti ed affetti della nostra vita quotidiana. Penso di aver così sfatato il detto: "lontano dagli occhi, lontano dal cuore".
Oltre a questo uso relazionale ed affettivo, un altro uso che affido al mio computer è quello di rivisitare la memoria storica della mia vita, per riappropriarmi, servendomi del mio archivio, di vecchie fotografie: di familiari e conoscenti alcuni ancora viventi e altri purtroppo non più, e di luoghi d'epoca che sono stati palcoscenico della mia infanzia, della mia giovinezza e della mia maturità. Ricostruire questo percorso storico, dà un significato alla tua vita del tutto particolare, è storia sì, ma una storia vitale e dinamica che continua a gratificarti e che puoi raccontare con orgoglio a figli e nipoti convinto di averla spesa al meglio. E' come rimettere insieme una dopo l'altra le preziose tessere di un puzzle unico ed irrepetibile.
Penso di essermi dilungato abbastanza, ci sarebbe tanto altro da dire, ma vi basti sapere che la sera quando vado a letto, e sul monitor scorre silenzioso lo screensever con una storia animata di avvenimenti antichi e recenti, in bianco e nero e a colori, ho la netta percezione che ho condiviso la mia giornata con mia moglie e tutti i miei figli, avendo scritto un'altra pagina della fantastica storia della nostra famiglia.
P.S. E' d'obbligo precisare che l'interattività ha un significato solo fra due persone, perchè dotate entrambe di cuore ed intelligenza che possono interagire, suona invece artificiosa se mette in relazione una persona con una macchina incapaci di reciprocità affettiva.
Come molti di voi ben sapete, quattro dei miei sei figli vivono ormai fuori casa, fra Palermo, Roma, Milano e gli Stati Uniti. Il mio contatto con loro, anche grazie al computer, posso certamente affermare che è quotidiano, come con gli altri due che abitano in casa. La mia famiglia vive unita anche se i suoi componenti non stanno sotto lo stesso tetto. Ed ecco dove entra in gioco il mio amico PC con l'aiuto dei suoi geniali programmi. Non mi riferisco alle ovvie email, che se anche velocizzano di molto la comunicazione non la rendono personalizzata come la intendo io. Mi sono allora inventato dei canali che realizzano una sorta di comunicazione non solo verbale ma soprattutto affettiva ed intima fra tutti noi. A cominciare dal gioco delle Maps di Google, all'uso di Google Earth, fino a giungere al più sofisticato Skipe. E così con una semplice ricognizione, ad una abitazione o ad un luogo di lavoro, da di una cartina topografica a due dimensioni, passo ad un immagine tridimensionale concreta e reale in ogni particolare, per poi entrare vitalmente oltre le mura del luogo dove vivono, servendomi semplicemente di una minuscola telecamera e di un piccolo apparato di ascolto a due vie, giungendo così ad un contatto visivo e sonoro con ognuno dei miei figli. Sul mio desktop durante la giornata si avvicendano le immagini delle case e dei rispettivi luoghi di lavoro dei miei figli. e così passo da una strada di Roma ad una di Milano, da una casa di Southbend in Indiana ad una casa di Palermo, dal Macro di Roma, alla Facoltà di Lettere di Palermo, alla Notre-Dame University degli Stati Uniti, in un fantastico volo che mi porta ad immaginarmi di volta in volta quale realtà concreta sta vivendo in quel momento ognuno dei miei figli. E' come vivere sotto lo stesso tetto annullando le distanze spazio-temporali. A questo punto se ne sento il bisogno clicco sull'icona di Skipe e se ho fortuna entro in contatto video ed audio con ognuno di loro, con i quali ci scambiamo in tempo reale fatti ed affetti della nostra vita quotidiana. Penso di aver così sfatato il detto: "lontano dagli occhi, lontano dal cuore".
Oltre a questo uso relazionale ed affettivo, un altro uso che affido al mio computer è quello di rivisitare la memoria storica della mia vita, per riappropriarmi, servendomi del mio archivio, di vecchie fotografie: di familiari e conoscenti alcuni ancora viventi e altri purtroppo non più, e di luoghi d'epoca che sono stati palcoscenico della mia infanzia, della mia giovinezza e della mia maturità. Ricostruire questo percorso storico, dà un significato alla tua vita del tutto particolare, è storia sì, ma una storia vitale e dinamica che continua a gratificarti e che puoi raccontare con orgoglio a figli e nipoti convinto di averla spesa al meglio. E' come rimettere insieme una dopo l'altra le preziose tessere di un puzzle unico ed irrepetibile.
Penso di essermi dilungato abbastanza, ci sarebbe tanto altro da dire, ma vi basti sapere che la sera quando vado a letto, e sul monitor scorre silenzioso lo screensever con una storia animata di avvenimenti antichi e recenti, in bianco e nero e a colori, ho la netta percezione che ho condiviso la mia giornata con mia moglie e tutti i miei figli, avendo scritto un'altra pagina della fantastica storia della nostra famiglia.
P.S. E' d'obbligo precisare che l'interattività ha un significato solo fra due persone, perchè dotate entrambe di cuore ed intelligenza che possono interagire, suona invece artificiosa se mette in relazione una persona con una macchina incapaci di reciprocità affettiva.
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