

Queste riflessioni che sento il bisogno di mettere per iscritto, sono state provocate in me da una affermazione di Prof 2.0 in un suo post dove ci spinge a donarci per il prossimo Natale non solo cose ma "pezzi della nostra vita". Questa frase mi ha costretto a fare un esame sul mio comportamento in questo periodo festivo , è mi sono reso conto che quando acquisto un regalo per qualcuno, oltre a darmi piacere al pensiero dell'altro nel riceverlo, mi dà anche un piacere più sottile e personale che è quello della gratificazione di me stesso per l'atto di bontà che sto esercitando, prescindendo dalla persona destinataria del dono.
Talvolta, per fortuna non sempre, nel fare i regali natalizi c'è sotto una compensazione alle attenzioni che non abbiamo avuto durante tutto l'anno per gli altri,: è un tacitare incosciamente la nostra coscienza che con una sfumatura di egoismo ci fa sentire appagati e soddisfatti di noi stessi; è un investimento che facciamo per acquistare un giudizio positivo da parte degli altri. Stiamo dando cose anonime e non il nostro cuore, il nostro tempo, la nostra attenzione, la nostra disponibilità, la nostra accoglienza, la nostra pietà, in poche parole il nostro amore. Il piacere che talvolta proviamo a comprare cose perdendo di vista il gesto del donare con amore è ciò che porta al consumismo. Ed è su questo dato emotivo, non dichiaradolo apertamente, che fa leva il mercato; è come se facessimo un regalo a noi stessi.
Però c'è un ambito dove la donazione disinteressata, secondo me, è possibile, ed è quello delle relazioni umane. Cos'è la relazione se non un dono gratuito e reciproco tra due persone.
Nella relazione è possibile non riservarsi niente per se stessi, infatti quando questo non avviene la relazione non è tale, perchè condizionata da ciò che teniamo gelosamente per noi stessi senza volerlo condividere con l'altro , e quindi va in crisi. E' proprio dell'uomo, per le sue limitazioni affettive, che spesso il dare non è sempre disinteressato ma quasi sempre legato al bisogno di ricevere qualcosa in cambio. Comunque c'è un regalo che forse è libero da questa connotazione egoistica , ed è ciò che si dona appuno nella genuina relazione fra persone, sia essa coniugale, genitoriale o amicale.
Non dimentichiamo, per concludere, che vi è un'altra relazione, la più nobile in assoluto, quella dell'uomo con Dio. Il vero regalo di Natale ce lo fà il Signore , donando tutto se stesso sotto forma di bambino inerme, indifeso e bisognoso del nostro amore, che consegna nelle nostre mani il prezioso dono "non di un pezzo ma di tutta la sua vita".
Dedico questo post a Vanda e Alessandro, due cari e simpatici amici, incontrati per caso da poco tempo sul web, sperando che lo accettino come un piccolo ma sincero dono natalizio, per loro e per i loro fortunati figli, da parte di Baffo.
P.S. Familiari e parenti stiano comunque tranquilli, avranno il loro regalo e insieme per certo un pezzetto del mio cuore!