La mia foto
Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

sabato 4 aprile 2009

" Un proposta educativa condivisibile "




















Roma, 24 Aprile -2°Congresso
Internazionale EASSE sull'Educazione SingleSex.
Ecco il link su cui cliccare per chi volesse saperne di più:
Cliccare sulle immagini per ottenere le dimensioni originali.

5 commenti:

VandaQC ha detto...

Che cosa assurda e incomprensibile!Bisognarebbe costruire ponti non muri!Comprensione non separazione!

(nonno) Baffo racconta ha detto...

Cara Vanda, buon giorno e buona Domenica. Ieri pomeriggio ero perfettamente consapevole, ma per nulla timoroso, che la pubblicazione della locandina sul congresso EASSE avrebbe sollecitato commenti di contestazione. Perdonami se abuserò di un pò del tuo tempo e della tua pazienza. La tua affermazione mi concede il diritto di un contraddittorio sereno e chiarificatore. Comincio con una battuta:"famo a capisse", come dicono a Roma visto che è lì che si svolgerà il congresso al quale prenderò parte anch'io.
La tua accalorata risposta non ha forse preso abbastanza in considerazione l'attibuto "condivisibile" dato da me alla proposta educativa.
"Condivisibile", implica innanzitutto che è opinabile, che la si può accettare o meno, che la si ritiene giusta o meno del tutto o in parte, e soprattutto che c'è chi la condivide, e abbiamo l'obbligo di conoscerne le motivazioni.
Ora, chi la condivide, come me, non è sicuramente un oscurantista, sessuofobo che vuole innalzare barricate fra la fisicità dei due sessi. E' qualcuno, se in buona fede, che ha studiato il problema a fondo, sia scientificamente, pedagogicamente e antropologicamente e lo ha fatto proprio, ritenendolo valido e utile. Cercherò di chiarire il mio pensiero brevemente e in maniera sicuramente non completa: quello che propone l'educazione single-sex è un modo di fare scuola, e quindi di formare la persona, che prende l'avvio dal fatto che a parità di età, le ragazze sono nelle tappe dell'età evolutiva almeno di due anni avanti rispetto ai ragazzi.Allora l'educazione comporta un approccio differenziato verso i due sessi:
una ragazza di 15 anni è quasi una donna, un ragazzo della stessa età sicuramente non è ancora un uomo msaturo.Allora nasce l'esigenza di quella che si chiama in pedagogia "educazione personalizzata" e che necessita di un sistema tutoriale di supporto per dare all'alunno-persona l'alimento culturale proporzionato al suo sviluppo e alla sua peculiarità di genere.La scuola non ha come fine istituzionale l'incontro dei due sessi, ma quello di educare e di formare culturalmente la persona. La maniera con cui lo fa può seguire
vie diverse. L'incontro fra i due sessi comunque è un problema che attiene alla società e alla famiglia in particolare, che dovrebbero educare alla "reciprocità" che è il vero ponte che collega i due sessi.
Oggi purtroppo questo aspetto è carente: i docenti non sono in grado, perchè non preparati a farlo,di educare alla reciprocità, e per quel che riguarda le famiglie non tutte purtroppo hanno la sensibilità di capire che l'educazione all'amore è qualcosa che per natura appartiene a loro, essendo l'ambito familiare quello più adatto a vivere le relazioni interpersonali fra i due sessi(vedi l'esempio dei genitori che si amano e che si rispettano).
Quindi la scuola single-sex non è una scuola che separa ma che al contrario prepara e forma ragazzi e ragazze ad una migliore comprensione. Quindi ha come fine di creare quelli che tu chiami ponti di collegamento e non di erigere sicuramente mura di Berlino.
Adesso una piccola notazione personale ( per cui rimando anche al mio post del 2 giugno 2008 e ai link delle 2 scuole sulla barra di fianco): negli anni '70 fui uno dei pioneri, lo dico in tutta umiltà, promotore di questo tipo di scuole nella mia città. A circa 40 anni di distanza posso dirti, con dati alla mano, che migliaia di famiglie nella nostra città hanno condiviso questo tipo di realtà educativa,(quattro dei miei sei figli sono stati alunni di queste scuole), e oggi ci sono migliaia di alunni, venuti fuori da queste scuole, in giro per il mondo, e che sono diventati uomini e donne maturi, privi di qualsiasi complesso, inibizione o fobia, in grado di relazionarsi fra di loro e vivere la reciprocità con l'altro sesso creando famiglie di qualità.
Per concludere l' Educazione Single-Srx, la si può accettare o meno, condividere o meno, ma sicuramente non la si può "demonizzare".
Non possiamo ritenerci persone che vivono veramente il pluralismo con l'apertura agli altri e il rispetto delle loro opinioni,se non accettiamo chi la pensa in modo diverso da noi.Così si rischia il relativismo vera piaga della società odierna. Per essere un giorno di festa, mi hai costretto a dedicarti l'intera mattina nell'impegno appassionato di questa lunga risposta, ma l'ho fatto con grande piacere, sperando di essere stato esaustivo.
Ciao, a presto, e sempre disposto ad ulteriori chiarimenti,
Baaaaffffoooo !

Prof 2.0 ha detto...

Da insegnante avrei molto da dire. Dico solo che ho due quarti ginnasi e ho due velocità diverse tra ragazzi e ragazze. Dati di fatto. Maturazioni con tempi diversi. Cosa è meglio per l'apprendimento? Rispettare le differenze o no?

VandaQC ha detto...

Senza scomodare psicologi,pedagogi,scienziati,
antropologi,teologi conviene,secondo me,leggere un libro da piccoli:
"Extraterrestre alla pari" di Bianca Pitzorno!
Buona lettura!

(nonno) Baffo racconta ha detto...

Cara Vanda, mi dispiace, ma non ho letto il libro di cu parli, lo farò senz'altro quando avrò un pò di tempo.Potrei proporti qualcosa da leggere anch'io.Ma premettendo come ho già detto che il mio post era solo informativo e non certo di propaganda,il libro che mi proponi non sarà certo la Bibbia, come non sono Bibbie quelli da me letti di quegli specialisti da te citati e che io non ho sicuramente scomodato.
La questione è molto più semplice,avevo una mia opinione maturata educando i miei fugli,come sai tre maschi e tre femmine,e allora ho voluto verificarla e mi sono semplicemente documentato, come era giusto fare, e non certo indottrinato. A questo punto la mia opinione ha preso consistenza e l'ho ritenuta come una delle vie praticabili per l'educazione scolastica di alcuni dei miei figli.Gli ottimi risultati ottenuti
con i quattro che hanno frequentato
scuole single-sex mi hanno confermato sul campo di avere fatto una scelta giusta.
Per converso sono ugualmente entusiasta dell'educazione-formazione ricevuta nella scuola pubblica dagli altri due figli, grazie agli eccezionali docenti che hanno avuto la fortuna di incontrare. Il primo dei due è adesso professore di Filosofia Etica alla Notre Dame University in Indiana, negli USA,l'altro professore di Storia Moderna nell'ateneo della nostra città.
Quindi è possibile ottenere ugualmente buoni risultati indipendentemente dall'impianto pedagogico della scuola scelta per i propri figli.Del resto avevo chiarito fin dall'inizio che condivisibile vuol innanzitutto dire una scelta libera ed
opinabile.Con questo credo che abbiamo completamente sviscerato il problema, senza che rimangano in sospeso equivoci da nessuna delle parti.
Una cosa però mi preme dire, che è indispensabile che alle spalle di qualsiasi sistema educativo è imprescindibile che vi sia una famiglia che educhi i propri figli tenendo anche conto della loro differenza di genere.
La scuola oggi purtroppo senza questo supporto della famiglia non
ha spesso i mezzi necessari per intervenire adeguatamente e armonicamente nell'educazione dei nostri figli, specialmente in un momento in cui il relativismo dilaga creando grande confusione nelle coscienze.
Ciao e al prossimo stimolante e proficuo scambio di opinioni,
Baffo