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Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

giovedì 1 ottobre 2009

F A I P : l'acronimo educativo di (nonno) Baffo !


Come potete ben vedere sono le iniziali della parole che sottotitolano le immagini in alto, quelle che mi hanno portato molti anni fa ad inventarmi il singolare acronimo FAIP, che mi tornava utile per portare alla mia mente le quattro tappe che doveva conquistare ed acquisire nel suo percorso formativo un bambino per raggiungere la sua maturità infantile. Di ciò avevo letto in un interessante articolo di pedagogia della prima infanzia, di cui purtroppo non ricordo il nome dell'autore e nemmeno la rivista dove era pubblicato.
Ciò che mi colpì molto fu la chiarezza e la competenza con cui erano trattate le varie tappe dell'età evolutiva proprie dei bambini che mi stavano intorno. Queste caratteristiche le avevo sempre osservate, in embrione, in ognuno dei miei figli, e così le ho adottate come falsariga per educarli, con risultati, devo ammettere quasi sempre positivi.
Il bambino nei primi mesi, attraverso l'accettazione da parte dei suoi genitori, che percepisce dall'affetto nei suoi confronti, acquista la fiducia del suo stare al mondo, ed è questa fiducia,in se stesso e negli altri, che lo porta poco alla volta a tentare di muoversi liberamente e con sicurezza nell'ambiente che lo circonda, appropriandosi così della sua autonomia, ed è a questo punto, che divenuto padrone del suo territorio, comincia a sviluppare la sua iniziativa, sevendosi del gioco, col quale imita i modelli fornitigli dagli adulti, che non possono esimersi dal proporsi in maniera esemplare. Un passo alla volta, questo agire con libertà, lo porterà fino all'età prescolare, avendo acquisito l'attitudine della produttività, che è la capacità di integrarsi in maniera partecipativa nell'ambito sociale che lo circonda , divenendone uno dei protagonisti attivi, sia in famiglia che a scuola, venendone accettato positivamente.
Non accompagnare la formazione di un bambino, con la cura dovuta, in ognuna di queste quattro fasi e al momento opportuno, porta quasi certamente allo sviluppo di modi di essere opposti a quelli naturali esaminati prima, ed ecco che quasi inevitabilmente il bambino che non ha acquisito la fiducia in se e nel gli altri sarà destinato ad essere diffidente ed incerto, quello che non è cresciuto nell'autonomia crescerà dipendente e soggetto agli altri, quello incapace di iniziativa sarà un pigro ed un insicuro nel prendere decisioni e metterle in atto, ed infine il bambino non produttivo sarà non partecipativo e con serie difficoltà ad instaurare rapporti di comunicazione con i coetanei.
Facciamo adesso un salto in avanti e analizziamo il carattere di un adolescente o di un adulto che abbiano problemi di comportamento quali: l'insicurezza, la timidezza, l'introversione, l'incapacità di agire liberamente prendendosi il carico delle proprie responsabilità, in poche parole di individui chiusi in se stessi, malinconici ed insoddisfatti, e con un atteggiamento ribelle ed aggressivo verso il prossimo che ritengono la causa delle loro insicurezze e dei loro limiti. Ebbene è il non aver vissuto in maniera armonica e congruente le quattro tappe di cui abbiamo parlato che ha portato ad un individuo dal carattere individualista ed introverso incapace di adattarsi alla realtà di tutti. Per recuperare questi adolescenti, cosa sempre possibile, è necessario individuare quale e quante di quelle tappe non ha sviluppato nella sua crescita, a causa sicuramente di un'educazione disattenta ed approssimativa, e fargliele recuperare seguendo lo stesso ordine naturale in cui gli si sarebbero dovute proporre. Non si potrà sicuramente essere partecipativi se non si è prima acquisita: fiducia,autonomia ed iniziativa. Solo così si potrà riannodare il filo dello sviluppo che si è troncato durante la sua crescita.
Bisogna aver chiaro che la formazione di un figlio e di una persona in genere non è un fatto episodico ma bisogna esser consapevoli che l'educazione è un esercizio permanente, e non intervenendo si rishia di avere adulti ammalati di adolescenza cronica ed inguaribile.
Concludo dicendo che "il trucco" messo in atto per educare i miei figli è stato per me quello di far uso dell'originale acronimo da me concepito per pure esigenze mnemoniche.
Regalo il mio FAIP a tutti quei giovani genitori e non che volessero usufruirne per metterlo in pratica con i loro figli piccoli o grandi che siano. E' un percorso che mi sento di garantire e di sottoscrivere per i buoni risultati che ho perseguito nell'ambito della mia famiglia.
(nonno) Baffo

P.S. Perdonatemi ma dimenticavo di dire la cosa più importante, e cioè che tutto ciò che ho raccontato ha un significato se alla base dell'azione educativa c'e il dono dell'amore più grande al mondo, quello tra genitori e figli.

3 commenti:

1sorriso.. ha detto...

Leggendo questo post mi chiedevo: "Ma come si fa con quei ragazzi più grandicelli che non hanno ricevuto tutto questo?" (che è poi la domanda che mi sorge spontanea ogni volta che mi capita di partecipare a qualche incontro sull'educazione); neanche il tempo di pensare questa domanda ed ecco la risposta proprio nel post.
FAIP
Grazie!

una prof

(nonno) Baffo racconta ha detto...

Gentile 1sorriso, stai serena: in campo educativo c'è sempre la possibilità di recuperare, ci vuole pazienza, perseveranza e tantissimo amore da parte dell'educatore, chiunque esso sia.
Forza Prof,
un saluto da (nonno)Baffo

Allegra ha detto...

Vero...un bambino si riflette nei genitori o in chi lo accompagna nella crescita ed è il riflesso che il genitore gli rimanda a dargli la spinta per avere o non avere fiducia in sè e per intraprendere o meno un cammino sano.
Si spera che questo "sè riflessivo" si sviluppi sempre in modo sano.

p.s.: felice di aver trovato nello spazio a destra un film stupendo e grazie per aver sottolineato il libro dal quale è stato tratto e il nome dello scrittore, che è uno dei miei preferiti.