La mia foto
Palermo, Italy
Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

venerdì 12 settembre 2008

Album di famiglia: " lo zio Totò " un uomo dal cuore grande !

Come ho avuto già modo di accennare nel post sul mio periodo milanese del 27 giugno 2008, il motivo che mi riportò a Palermo fu la richiesta da parte del cinquantenne zio di mia moglie Totò, anche lui dentista, perchè andassi ad aiutarlo nella conduzione del suo studio odontoiatrico.Fu una decisione molto sofferta da parte mia, perchè dovevo rinunciare al lavoro iniziato a Milano, dove mi trovavo molto bene, e al mio inserimento nella clinica universitaria. Prevalse il richiamo affettivo, condizionato anche dal fatto che lo zio aveva avuto da giovane un infarto, e quindi non era in grado di sopportare da solo il carico di lavoro che il suo studio professionale richiedeva. Lo studio in questione era molto conosciuto a Palermo, e ben frequentato, il tutto dovuto alla professionalità e soprattutto alla grande umanità e bontà dello zio, capace di instaurare coi pazienti un rapporto di grande fiducia. Si chiamava di cognome Dolce, e la frase più ricorrente fra i pazienti era: " Dolce di nome e di fatto ". Arrivato nel settembre del '71 da Milano iniziai immediatamente la mia collaborazione, che fu subito produttiva, visto il profondo legame affettivo che avevo col mio collega parente. Garantì per me presso i suoi pazienti, che devo dire mi accettarono, salvo qualche rara eccezione, senza troppe reticenze. In capo ad un anno divenni socio dello studio e mi ritrovai a 29 anni con un lavoro sicuro e con una numerosa clientela. La vita però riservava ben altro, e nel novembre del '73 lo zio Totò , a soli 52 anni, ci lasciò per un ulteriore infarto che non gli diede scampo. Mi ritrovai da solo, sconvolto sia dalla perdita affettiva, sia dal carico di lavoro che a 30 anni la nuova situazione mi imponeva. Dovevo condurre da solo un'attività professionale molto impegnativa sia per numero di pazienti che per l'eredità morale che proveniva dallo zio, stimato e amato da tutta la sua clientela. Molto timoroso, ma pieno di volontà, mi rimisi al lavoro, e poco alla volta riuscii negli anni a diventare un professionista apprezzato che era in parte riuscito ad avvicinarsi alla statura morale e umana dell'indimenticabile zio. Quello studio mi ha avuto come protagonista per circa 30 anni ! Spero solo di essere riuscito a dare almeno in parte ai miei pazienti quello che lo zio Totò era stato capace di dare ai suoi. Posso solo rivolgergli, dopo tanti anni, un sincero grazie alla memoria, per tutto ciò che mi ha insegnato come medico ma soprattutto come uomo !

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Baffo, in poche righe hai detto quasi tutto sullo zio Totò, e con tanto affetto, grazie di questa bella sorpresa!
A distanza di trentesei anni mi capita di incontrare amici o solo pazienti che lo ricordano con le tue stesse parole e addirittura mi mostrano lavori odontoiatrici da lui eseguiti, che resistono al tempo. Come è bello quando si lascia un tale profumo dietro di sè. . .
Anch'io voglio ringraziare te, però,
perchè oltre ad avere allegerito
il suo carico di lavoro, quando lui non c'era più, attraverso il tuo hai aiutato noi, e forse, proprio perchè papà ti voleva veramente bene, si è affidato alle tue cure . . . fino alla fine! Mah! che dire? nulla succede "per caso"
Adri

Anonimo ha detto...

Caro Baffo


Ti ringrazio per le belle parole che hai scritto sullo zio Totò e che mi hanno tanto commossa.
Ti sono grata del caro ricordo che hai di lui, e che è anche il mio.

zia Nellina

Prof 2.0 ha detto...

Io non l'ho conosciuto, ma questo post mi ha fatto capire un po' di cose...
grazie.

Anonimo ha detto...

Io non ho conosciuto lo zio come dentista, ma come zio e per una coincidenza ero con Adri e la zia quando ebbe l'infarto. Entrati a casa (a Palermo) dopo aver passato la mattina a pulire la casa che aveva acquistato all'Addaura, ero andato con loro a mangiare al ristorante, mentre il resto della mia famiglia tornava a casa. Dicevo, praticamente appena messo piede in casa, ebbe l'attacco cardiaco. Ricordo una bombola d'ossigeno che entrava mentre io uscivo per essere riportato a casa. Andavo molto spesso in quei tempi a casa dello zio Totò e ci andai molto di più nei mesi che seguirono alla sua morte. La sentivo come casa mia, sia prima sia dopo, e lì, in buona parte (avevo sei sette anni) presi l'abitudine di leggere libri di scienze, molti fumetti americani e iniziare la mia formazione musicale... cose che mi porto appresso. Adriana allora era un po' discola e io, con la mia ingenuità, spesso facevo scoprire le sue "malefatte". Ma questo è un altro capitolo. Se devo dire qualcosa dello zio direi buono, allegro, affettuoso come solo alcuni palermitani sanno esserlo

ilMar