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Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

giovedì 11 dicembre 2008

Natale: tempo di regali !
















Queste riflessioni che sento il bisogno di mettere per iscritto, sono state provocate in me da una affermazione di Prof 2.0 in un suo post dove ci spinge a donarci per il prossimo Natale non solo cose ma "pezzi della nostra vita". Questa frase mi ha costretto a fare un esame sul mio comportamento in questo periodo festivo , è mi sono reso conto che quando acquisto un regalo per qualcuno, oltre a darmi piacere al pensiero dell'altro nel riceverlo, mi dà anche un piacere più sottile e personale che è quello della gratificazione di me stesso per l'atto di bontà che sto esercitando, prescindendo dalla persona destinataria del dono.
Talvolta, per fortuna non sempre, nel fare i regali natalizi c'è sotto una compensazione alle attenzioni che non abbiamo avuto durante tutto l'anno per gli altri,: è un tacitare incosciamente la nostra coscienza che con una sfumatura di egoismo ci fa sentire appagati e soddisfatti di noi stessi; è un investimento che facciamo per acquistare un giudizio positivo da parte degli altri. Stiamo dando cose anonime e non il nostro cuore, il nostro tempo, la nostra attenzione, la nostra disponibilità, la nostra accoglienza, la nostra pietà, in poche parole il nostro amore. Il piacere che talvolta proviamo a comprare cose perdendo di vista il gesto del donare con amore è ciò che porta al consumismo. Ed è su questo dato emotivo, non dichiaradolo apertamente, che fa leva il mercato; è come se facessimo un regalo a noi stessi.
Però c'è un ambito dove la donazione disinteressata, secondo me, è possibile, ed è quello delle relazioni umane. Cos'è la relazione se non un dono gratuito e reciproco tra due persone.
Nella relazione è possibile non riservarsi niente per se stessi, infatti quando questo non avviene la relazione non è tale, perchè condizionata da ciò che teniamo gelosamente per noi stessi senza volerlo condividere con l'altro , e quindi va in crisi. E' proprio dell'uomo, per le sue limitazioni affettive, che spesso il dare non è sempre disinteressato ma quasi sempre legato al bisogno di ricevere qualcosa in cambio. Comunque c'è un regalo che forse è libero da questa connotazione egoistica , ed è ciò che si dona appuno nella genuina relazione fra persone, sia essa coniugale, genitoriale o amicale.
Non dimentichiamo, per concludere, che vi è un'altra relazione, la più nobile in assoluto, quella dell'uomo con Dio. Il vero regalo di Natale ce lo fà il Signore , donando tutto se stesso sotto forma di bambino inerme, indifeso e bisognoso del nostro amore, che consegna nelle nostre mani il prezioso dono "non di un pezzo ma di tutta la sua vita".
Dedico questo post a Vanda e Alessandro, due cari e simpatici amici, incontrati per caso da poco tempo sul web, sperando che lo accettino come un piccolo ma sincero dono natalizio, per loro e per i loro fortunati figli, da parte di Baffo.
P.S. Familiari e parenti stiano comunque tranquilli, avranno il loro regalo e insieme per certo un pezzetto del mio cuore!




5 commenti:

Prof 2.0 ha detto...

Bravo papà! Però i regali falli, altrimenti poi se la prendono tutti con me...

VandaQC ha detto...

Mi scusi ma le volevo ancora ricordare quella bellissima favola in cui lei vende i suoi capelli per fare in regalo la catena dell'orologio a lui e lui vende il suo orologio per regalare un fermaglio per i capelli a lei!

(nonno) Baffo racconta ha detto...

Prof stai tranquillo ognuno avrà il suo, tu vai sul sicuro perchè lo hai già avuto in anticipo, nella tua recente breve incursione in Sicilia, per conoscere il piccolo Giulio.

Vanda questa bella favola non la conoscevo, ma ecco che ancora una volta qualcuno dà all'altro ciò che ha di più caro e che comporta un sacrificio personale.

Baffo

Alessandro ha detto...

Caro Baffo, ti ringrazio del dono magnifico di queste riflessioni. Questa sensazione non riesco ad esprimerla se non con un banale,banalissimo e riduttivo grazie. Ma non è così il sentimento perchè da queste righe traspare la sincerità , l'affetto e la bontà che muove queste tue parole. Io non posso commentare, ribadire, perfezionare quanto scritto ma posso donare a mia volta alcune sconclusionate riflessioni senza un filo logico, come pochi ma lucenti flash di un momento che viene fotografato nel corso della vita e che rimane impresso in essa .
1) Mi chiedo se è giusto esaminare così a fondo se stessi (forse si) cercando di percepire la differenza tra "piacere di fare un regalo" e "piacere di donare gioia con un regalo". In realtà chi esamina sa già la differenza, chi non lo fa non si pone domande e non bastreranno le nostre parole.
Forse si può e si deve farsene un problema, ma io non credo ci sia un comportamento comune nella stessa persona. Ho delle persone che conosco poco e a cui sento il dovere di fare un dono per ringraziarli di qualcosa e per questi devo ammettere che dopo un piccolo, piccolissimo sforzo di scegliere la cosa giusta sono piu' egoista e non mi preoccupo altro che di fare un dono perchè devo farlo.
Forse scegliamo con molta attenzione un dono per il nostro medico che quest'anno ci ha prescritto tre ricette in piu' o per l'amica di quell'amico che venendo a cena da noi non puo' non ricevere nulla??!! Se voi ci riuscite mi inchino a voi, io non sono così perfetto.
Per le persone che amo o a cui in diverse forme, voglio bene , allora si, devo preoccuparmi di scegliere qualcosa che faccia loro piacere.(tempo, oggetti, comportamenti,qualsiasi cosa purchè la causa sia l'amore) Però così facendo cresce anche il mio piacere. E allora? Mi chiedo perchè lo faccio? Per il primo o il secondo motivo? Credo il primo ,spero il primo, il secondo è dettato solo dal fatto che in fondo vogliamo bene oltre che agli altri anche a noi stessi, come fossimo terze persone, e ci doniamo il fatto di donare agli altri. A me piace anche questo perchè dentro di me sono convinto sia una conseguenza e non la causa principale.
2) Anche io posso disprezzare il consumismo fine a se stesso, quello che serve a muovere l'economia. Sono d'accordo, ma nel mondo reale di oggi è sempre piu' difficile prescindere dal contesto che abbiamo a disposizione e la società ci porta a vivere in un modo quasi unico e dipendente dalle cose. L'auto è un bene di lusso? Forse, ma nella vita di oggi come si fa ad accompagnare i figli picccoli a scuola, come si fa a raggiungere il posto di lavoro lontano ecc.. Non viviamo piu' in campagna grazie ai frutti della terra con l'esigenza di sopravvivere senza spostamenti fisici come raccontavano i nonni. E allora , dipendiamo dalle cose , dal consumismo, da tante brutture imposte..... ma credo che basti per vivere sereni, la coscienza della differenza tra donare col cuore e donare col portafoglio. Non rinneghianmo la società, prendiamone atto e pensiamo col cuore. E questo non vuol dire non comprare un dono in un negozio!
Io credo che finchè per un genitore il regalo piu' bello che puo' fargli un figlio sia il bigliettino che ha disegnato con tanto amore, allora ...siamo ancora salvi!!!!
3) Caro Baffo , sei una persona colta che ha il dono di saper esprimere i concetti col giusto peso delle parole , è un dono raro , e dalle tue parole traspare il giusto senso delle cose, ti sforzi di accendere l'attenzione sul cuore , sul donare , sui sentimenti rispetto alle cose quasi avessi paura che il mondo non lo possa percepire e forse è proprio così. Ma traspare anche quell'ottimismo che sa non confondere il regalo (effetto) dalla causa (amore) e sa che la sua famiglia ne ha la consapevolezza e non lo confonderà perchè chi ha seminato....raccoglierà i suoi frutti.
E' ancora presto , comunque Buon Natale in anticipo!!

Alessandro

(nonno) Baffo racconta ha detto...

Caro Alessandro ti ringrazio per il tuo commento che ritengo un
completamento ed un arricchimento del mio post.
Solo qualche parola per rispondere alle perplessità che esprimi nel punto 1 del tuo commento: l'uomo essendo limitato nella sua
natura "per dare ha bisogno prima di ricevere",l'amore oblativo in lui è preceduto da quello di desiderio, e così che si coniuga il piacere del donare con il piacere del ricevere.
Un esempio per tutti: Dio con la coperazione di una madre dona per amore la vita ad una creatura, dalla quale ricevono in cambio amore in segno di gratitudine per il dono rispettivamente della filiazioe divina e di quella umana.
Passami un paragone colla fisica:
siamo come accumulatori che prima si caricano di energia potenziale per poi restituirla come energia cinetica.Basta così.
Anche per te un anticipo di auguri per il Santo Natale e a risentirci presto, Baffo