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Vivo in Sicilia, sono medico dentista,sposato con una moglie eccezionale e ho sei figli.Fra poco diventerò nonno per la prima volta. Il prossimo arrivo di questo nipote mi ha messo davanti a questa nuova tappa del mio viaggio, e mi sono reso conto che devo rimettermi in cammino con più entusiasmo, allegria e spirito giovanile. Alè si riparte! Ad un anno di distanza, come potete ben vedere dalla nuova intestazione del blog e dalla nuova foto, il cammino è stato felicemente intrapreso !

mercoledì 30 giugno 2010

Un racconto africano...


Questo il prologo di un libro sulla libertà che sto leggendo in questi giorni:

Un noto racconto africano narra di un contadino che, passando per un bosco, trovò un aquilotto appena nato, lo raccolse da terra e lo portò con sè. Lo mise poi nel pollaio, dove il re di tutti gli uccelli fu allevato con le galline e imparò a comportarsi come loro: becchettava granoturco e saltellava con loro...
Passati alcuni mesi, il contadino guardò preoccupato le lunghe ali di quell'uccello maestoso che, pur potendo, non aveva imparato a volare, perchè era rimasto sempre chiuso in un pollaio. Il buon uomo si pentì di quello che aveva fatto e decise di lasciare l'aquila in libertà. La tirò fuori dal pollaio, la prese dolcemente fra le braccia e la portò in una collina. La sollevò in alto e le disse: "Sei un'aquila. Appartieni al cielo, non alla terra. Apri le ali e vola!". Ma l'aquila non si mosse. Guardò dalla collina le galline che mangiavano e cominciò a saltellare per tornare con loro. Il contadino ripetè senza stancarsi: "Non possiamo farti crescere come le galline che non sanno fare altro che azzuffarsi per beccare i grani che stanno per terra. Apri le tue ali, vola!". Ma la giovane aquila era semre più confusa davanti a una cosa così difficile. Tremava tutta e mostrava di voler tornare nel luogo protetto dove era cresciuta.
Il contadino non si scoraggiò. Il giorno seguente, di buon'ora, la portò su un monte molto alto. Giunto in vetta, la sollevò e, con le braccia tese in alto, le fece guardare il sole brillante del mattino. "Puoi percorrere enormi distanze e giocare nel vento. Non avere paura! Prova! Apri le tue ali e vola!". Allora l'aquila, attratta da tanta luce, si sollevò elegantemente, aprì le grandi ali e, con un grido di trionfo, cominciò a volare, sempre più in alto, fino a che non la si potè più scorgere all'orizzonte...
"Chi è nato con le ali, deve usarle per volare", pensava il contadino mentre scendeva dal monte cantando.

"Libertà vissuta con la forza della fede" - Jutta Burggraf


1 commento:

Anonimo ha detto...

Leggendo questo estratto mi sono commossa. Ho pensato immediatamente a tante cose. Ricordi, brandelli di me stessa, vita vissuta a guardare ogni cosa dalle profondità e mai dall'alto. Vorrei che qualcuno mi portasse sulla cima di quella montagna, non per spiegare le ali, ma per avere paura di cadere. Per respirare l'immensità del mondo e della vita. Per sapere che tendendo la mano, posso raggiungere facilmente il Cielo. Grazie, signor D'Avenia, per questa bella riflessione. :)
Anita Book